Minori, media, protezione, accesso controllato, il tema accende gli interessi di tutti, è costantemente sul tavolo di ministri, associazioni, mondo editoriale perché tutelare la fascia più debole della nostra società è responsabilità di tutti. Il Consiglio Nazionale degli Utenti, attualmente è presieduto da Sandra Cioffi che ha organizzato il convegno “Media e Minori rischi e opportunità” presso la camera dei deputati.
Educare, prevenire, regolare sono le parole chiave per costruire una vera e propria educazione civica digitale che oggi più che mai è priorità nei nuovi media.
L’obiettivo dell’incontro, con tanti rappresentanti della politica sul palco, è sembrato essere una chiamata alle armi per sostenere policy, regole e controlli atti a proteggere soprattutto i minori che navigano liberi nel nuovo mondo di Internet che oggi si apre alla realtà immersiva ed al metaverso. Però fra le tanti voci è mancata quella della generazione Z, e la voce dei protagonisti della rete. Ecco perché voglio condividere il parere di Martina Colasante, Government Affairs & Public Policy Manager Google che sottolinea l’importanza di permettere ai più giovani di usare al meglio la rete.
“La vera sfida è sviluppare strumenti che permettano ai più piccoli di trarre il meglio dalla tecnologia in ambienti più protetti e costruiti su misura per loro – precisa Martina Colasante -. Ad esempio, su YouTube Kids, i bambini più piccoli possono esplorare, divertirsi e giocare in autonomia, mentre i genitori possono mantenere un controllo granulare sui contenuti che vengono mostrati. Con YouTube Supervised Experience, invece, bambini più grandi ed adolescenti possono accedere ad un insieme più ampio di contenuti, organizzato per fasce d’età. Poiché le famiglie hanno esigenze e caratteristiche diverse, è inoltre essenziale dar loro flessibilità nello stabilire le regole che meglio si adattano alle esigenze educative e di crescita dei propri figli. Con Family Link, l’app di controllo parentale di Google, i genitori possono gestire l’attività online dei loro bambini, decidere quali app possono scaricare e quali contenuti guardare ed impostare limiti temporali per l’utilizzo del device o di una singola app. Da parte nostra, ci impegniamo, grazie alla combinazione tra AI e intervento umano, a far sì che i contenuti presenti sulle nostre piattaforme siano il più possibile sicuri e non espongono i più piccoli a rischi per il loro benessere fisico ed emotivo. Infine, la tecnologia può essere d’aiuto ma non basta se non vi è alla base una consapevolezza dei rischi della rete e degli strumenti per affrontarli. Lavoriamo con moltissimi partner – Polizia di Stato, il Garante per la protezione dei dati personali, Fondazione Mondo Digitale, Altroconsumo, Anteas, Luiss LawLab, per promuovere un utilizzo consapevole della rete e l’educazione al valore dei dati”.
Il presidente Agcom, Giacomo Lasorella, anche in quanto presidente Erga ha ribadito che il contesto di transnazionalità in cui viviamo necessita di regole e buone pratiche da condividere. La sua autorità lo scorso 25 gennaio ha approvato la delibera “sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio”, proprio per fornire una risposta alla crescente preoccupazione legata alle pratiche digitali di giovani e giovanissimi. I fornitori di servizi di accesso ad Internet (ISP, Internet Service Provider), quale che sia la tecnologia utilizzata per l’erogazione del servizio, sono tenuti a predisporre sistemi di parental control (SCP), ovvero di filtro di contenuti inappropriati per i minori e di blocco di contenuti riservati ad un pubblico di età superiore ai diciotto anni.
I contenuti da proporre con moderazione è il punto del Sottosegretario all’editoria Alberto Barachini che invita a regolare queste nuove realtà: “In passato abbiamo creato le fasce protette nel contesto televisivo, anche oggi c’è bisogno di regole che rispettino tutti. Ed in più è necessaria un’alleanza fra tutte le istituzioni per riportare i giovani verso il mondo dell’editoria”.
I media sono fonte di conoscenza ed i giovani imparano anche attraverso questi strumenti ecco perché la tutela dei minori è priorità per la commissaria Agcom Laura Aria che ricorda l’impossibilità di profilare i minori grazie al DSA, per l’onorevole Federico Mollicone, Presidente della Commissione cultura, i filtri di Instagram sono un mezzo per far incentivare i Narcisi moderni.
Di potenzialità del metaverso nell’ambito medicale e dell’apprendimento ha parlato Maria Domenica Castellone, Vicepresidente del Senato, medico, ma nessuno ha posto l’accento sullo strumento del momento: ChatGPT.