Lettera aperta di Paolo Lutteri –19 aprile 2023
Cara Eva, amica mia,
hai passato una notte agitata, l’ho capito. Sai che i sogni arrivano all’alba, come se la prima luce del giorno accendesse nella mente storie fantastiche, mentre gli occhi sono ancora chiusi. Le visioni raccolgono elementi vissuti, circostanze singolari che si sono impresse magari senza troppa consapevolezza. Ci sono storie d’amore ma anche di cronaca rosa e nera e perfino ricordi di vicende politiche intricate. Compaiono anche racconti del futuro, o senza tempo, interpretati da conoscenti reali o personaggi dello spettacolo. Una giostra, come sai. Figurati sognare un leone! Ricavarne spinte ad agire è un po’ troppo: ci sono anche incubi oltre che racconti di avventure. Salti nel vuoto oltre che abbracci fantastici.
Adesso, da sveglia, rinfresca il volto con acqua fresca e torna a ragionare con mente limpida. La realtà è più complicata del sogno, affronti ogni giorno miriadi di input, messaggi, parole, idee. Sulle chat trovi (o ti trovano) stimoli di azioni e di passioni difficili da dirimere. Dai giornali (stampati o via web) e dai canali audiovisivi hai una valanga di informazioni, istituzionali e commerciali, non sempre omogenee, che ti spingono all’uso, alla critica e soprattutto al consumo. Ti sembra (o ti convincono che) perdi occasioni di vita. Stai calma, mass media e social sono come la bocca aperta del tuo leone, dagli qualcosa da mangiare (poco poco) prima che divori te. Ma non dargli confidenza. Lui non è affettuoso.
Tienti il tuo senno e non disperdere emozioni inutili. Di tanti interlocutori sceglitene pochi affidabili, quelli che vivono di necessità e che non devono inventare fake news come gli influencers perditempo. Scrivi e descrivi le notizie, i progetti, non i sogni. Dai speranze concrete, non illusioni. Racconta cose vere, non nascondere fatti, non dire bugie. Fai bene il tuo mestiere. Non farti comprare.
Di notte tornerai a dormire tranquilla, i bei sogni arriveranno all’alba e resteranno piacevoli emozioni tue. Il leone rimarrà nella foresta.
Ciao mia cara, ti abbraccio e ti guardo gagliarda al tuo lavoro di giovane giornalista, efficiente e determinata.
Paolo