Con questo primo articolo inizio una collaborazione con Michela Fioretti per riflettere sulla blockchain, capire come funziona, perché è nata e come cambierà la nostra società. Qui di seguito il primo articolo, buona lettura! MPR
- La genesi
La Blockchain, la tecnologia di cui oggi si sta disquisendo molto, in realtà non è così nuova come potrebbe sembrare, posto che la sua introduzione risale ben a quindici anni fa quando, il 31 Ottobre 2008, l’ormai iconicoSatoshi Nakamoto – pseudonimo di uno o forse più programmatori informatici – pubblicò su una mailing list di argomento crittografico, ilwhite paper, un documento tecnico esplicativo, destinato a rivoluzionare il settore economico/finanziario e, al di là di ogni previsione, anche quello sociale.
Grazie a tale protocollo, qualche mese dopo la pubblicazione del progetto, e precisamente il 12 gennaio 2009, Nakamoto realizzò la prima transazione di moneta elettronica, inviando 10Bitcoin ad Hal Finney, ingegnere informatico e grande fautore di quel white paper, decretando così la nascita della prima criptovaluta.
L’idea di rottura con il plurisecolare sistema finanziario globale, proprio in concomitanza con il crollo della Lehman Brothers e della derivante crisi economica mondiale, nasceva dallo sviluppo di una tecnologia capace di muovere il denaro elettronico tra due parti, senza alcun tipo di intermediazione bancaria.
Con l’eliminazione del terzo attore, garante della transazione, il nuovo sistema di pagamentotrustlessnecessitava di un’impalcatura infrastrutturale inattaccabile, in grado di sostenere il sistema P2P (Peer to Peer, o “person to person”) in virtù di alcuni requisiti certi di sicurezza.
Requisiti rintracciati pienamente nella Blockchain che, da allora, è stata il fondamentale sostegno tecnologico di una nuovissima e sempre più rilevante branca dell’economia, lacryptocurrency.
La Blockchain, nuovo libro mastro digitale, registro condiviso di dati replicati in maniera sincronica tra tutti i partecipanti della rete – dislocati globalmente nei paesi tecnologizzati – per risultare totalmente affidabile e super partes, è stata concepita come un sistemadistribuito, del tutto avulso da un ordine apicale.
Infatti inodi,ossia tutti i computer interconnessi al network, validatori e condivisori in modo concatenato dei dati, sono compartecipi in egual misura al consenso, in un processo rigidissimo di regolamentazioni illustrate nel white paper.
Nessuna centralizzazione di potere, ma un’infrastruttura distribuita che, per la prima volta, coinvolge direttamente l’uomo, responsabilizzando nella propria attività
Per questo e per le altre caratteristiche fondanti la Blockchain, che vedremo più avanti, tale tecnologia nel tempo ha mostrato le sue potenzialità anche ben oltre l’ambito finanziario.
Alla prossima settimana per la seconda puntata.