di ERMINIO CIPRIANO

 

L’Italia è ai primi posti per l’accesso mobile a Internet. I consumi accelerano l’offerta di nuovi servizi e di terminali adeguati. Tutto ciò è fattore di sviluppo, ma pone alcune criticità soprattutto per quanto riguarda la disponibilità di risorse frequenziali, le potenziali interferenze con altri servizi, il rapporto con gli utenti.

“L’accesso mobile a Internet presuppone un mutamento di comportamenti sociali – ha esordito Vincenzo Zeno-Zencovich presentando il seminario ISIMM – un mutamento simile a quello che abbiamo avuto con il passaggio dalla telefonia fissa a quella mobile”. Il presidente dell’Istituto per lo Studio dell’Innovazione ha sottolineato che lo spostamento di forme di comunicazione tradizionali su supporti mobili (come e-book, e-paper o iPad) deve significare sviluppo delle reti a banda larga e soprattutto più Wi-Fi. Anche Media Duemila continua a portare avanti questa battaglia e lo scorso anno il direttore Maria Pia Rossignaud e il professor Derrick de Kerckhove (direttore scientifico) hanno costituito un gruppo di discussione su facebook dal nome emblematico “Più Wi-Fi più libertà”.

“Bisogna considerare che queste nuove tecnologie non sono una scampagnata” ha aggiunto il professor Zeno-Zencovich, elencando alcuni temi e problematiche riguardanti l’accesso mobile:

  • la disponibilità delle reti, quindi le frequenze utilizzate per l’accesso mobile;
  • la sicurezza dei dati;
  • la fruibilità della rete, non solo tecnologica ma anche relativa ai costi;
  • la sostenibilità della rete, quindi gli investimenti e i modelli economici;
  • il costo dei terminali;
  • la disponibilità dei servizi, perché le esigenze informative del soggetto in mobilità devono essere soddisfatte dovunque si trovi;
  • la tutela dell’utente che paga per ricevere servizi di qualità;
  • la neutralità della rete.

L’ingegner Guido Giacomo Ponte di Telecom Italia ha sottolineato che il mercato italiano del mobile è molto più avanti rispetto ad altri Paesi europei (come conferma anche l’ultimo rapporto OFCOM). Tra i fattori di crescita ci sono: i nuovi device (iPhone e iPad), le nuove applicazioni (sull’esempio delle App lanciate da Apple), i nuovi servizi (tra i quali i sistemi NFC di wave & pay o Smart Tag).

“Nel 2014 il mobile supererà il fisso” ha esordito l’ingegner Valerio Zingarelli (TS&C) e “gli smartphone passeranno da 500 milioni a 2 miliardi nel 2015”. Tra i servizi significativi che sempre più attraggono i clienti ci sono: video streaming, file sharing, VoIP e istant messaging, social network, mobile payment. E soprattutto questi sistemi di pagamento in mobilità, ha spiegato lo stesso Zingarelli, costituiscono una grossa opportunità per gli operatori a partire dai sistemi NFC (Near Field Communication) sui telefonini. Anche Facebook a gennaio ha lanciato Facebook credits per l’acquisto di virtual goods (beni virtuali) e entro il 2011 forse anche di real goods (beni materiali).

Per Mario Frullone, direttore delle ricerche FUB “la crescita dei servizi e dei terminali mobili potrebbe portare a un collasso delle reti”. Quindi è necessario “trovare nuove bande” e capire fino a quando l’attuale disponibilità di banda sarà in grado di sopportare questa esplosione dell’accesso mobile a Internet.

 

Erminio Cipriano

media2000@tin.it

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