Caro Geppetto,
alle spalle abbiamo avuto un anno feroce. Le buone cose sono state sopraffatte quotidianamente dalle notizie di guerre, stragi e rappresaglie. L’eco è arrivato forte in tutte le case attraverso immagini ben definite. Non è stato un ‘sentito dire’, lo abbiamo visto. E continua. Al potere c’è chi è senza testa, con ambizione autoreferenziale, senza logica, senza competenza, senza compassione e forse disonesto. La confusione aumenta l’inquinamento, anche quello culturale. Il pluralismo delle idee dei giornalisti e dei mass media ci aiuta un po’. Che cosa sta succedendo nel mondo è sotto gli occhi di tutti nella sua drammaticità. Noi possiamo fare ben poco, se non fare attenzione, approfondire criticamente le informazioni e tenere aperto un dibattito.
Per riassumere il futuro, senza nostalgia, ti sottopongo cinque tendenze che io ritengo principali.
Aumenta la complessità delle variabili e lo stress cognitivo.In questo regime consumista siamo bombardati di notizie e offerte che arrivano da voci vicine e lontane, le relazioni sociali sono filtrate da mass media e telefonini. Adottare comportamenti coerenti, fare selezione e scegliere le priorità provoca tensioni e sovraffaticamento, ogni coinvolgimento richiede più impegno.
L’innovazione tecnologica è accelerata e influisce sui costumi sociali.Macchine e strumenti digitali hanno sconvolto tempi e metodi di lavoro e di vita. Alcune società multinazionali (Big Tech) guidano lo sviluppo industriale e competono per ricchezza e disponibilità di strumenti con le istituzioni pubbliche. Gli algoritmi digitali prevaricano la ricerca etica e il linguaggio naturale.
Il potere politico è autoreferenziale e la democrazia scricchiola.Gli amministratori pubblici difendono le proprie poltrone e sono sempre più autoreferenziali. Gli slogan elettorali sostituiscono veri progetti per il bene comune e influenzano l’opinione pubblica. La burocrazia imperversa e aggarbuglia procedure e soluzioni. Le autorità legislative, esecutive e giudiziarie sono mescolate e disordinate.
Le persone danno la priorità alle esigenze immediate. Le risorse economiche della maggior parte delle famiglie sono limitate, perciò vengono dedicate ai consumi e al benessere del presente. In molte parti del mondo mancano acqua, cibo, salute e lavoro. Per i meno (o poco) abbienti un futuro lontano non ha appeal. Anche le istituzioni e le aziende mirano ai successi veloci, non al domani.
Lo sviluppo industriale aumenta i rischi dei fenomeni naturali.Lo sfruttamento intensivo di certe risorse naturali, soprattutto dei combustibili fossili, ha prodotto un forte inquinamento generalizzato. Scarse le misure di manutenzione e sicurezza, e non coordinate. Lo sviluppo attuale non è sostenibile a lungo termine. Grandi rischi climatici. Solo interventi globali potrebbero risolvere i problemi planetari.
Caro Geppetto, dalla tua bottega di artigiano vedi e conosci tante cose, aiutami a capire che cosa succederà e soprattutto: non farmi un Pinocchio con un’intelligenza artificiale bugiarda!
Un abbraccio
Paolo
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Paolo Lutteri
Paolo Lutteri, di Milano, si occupa di comunicazione e marketing dal 1976. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Milano e Diplomato all’Istituto Universitario di Lingue di Pechino. Giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine dei Giornalisti e all’Unione Giornalisti Italiani Scientifici. Ha lavorato con il quotidiano Il Giorno, con le società Spe, Sport Comunicazione e Alfa Romeo; con il Gruppo Rai dal 1989 si è occupato di marketing, sport, nuovi media e relazioni internazionali. Ha tenuto corsi presso le Università degli Studi di Milano e Bicocca, le Università di Roma Sapienza e Tor Vergata. Attualmente studia e scrive articoli sull’innovazione culturale e tecnologica, fa parte del Comitato di Direzione della rivista Media Duemila, è socio onorario dell’Osservatorio TuttiMedia, membro d’onore dell’EGTA-Associazione Europea Concessionarie tv e radio, membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Eurovisioni, socio e direttore del Centro Documentazione e Formazione della Fondazione Salvetti. e-mail: paolo.lutteri@libero.it