L’intervento di Agcom sul settore degli influencer era una decisione che andava presa. Il Consiglio dell’Autorità ha avuto quindi il merito di segnare un punto di svolta stabilendo che chi svolge già o intenda intraprendere un’attività economica di creazione di contenuti audiovisivi da diffondere nella rete ha l’obbligo di rispettare le stesse regole che valgono da sempre per il mondo audiovisivo tradizionale, ovvero il Testo unico sui servizi di media audiovisivi.
Sono previste quindi norme specifiche su trasparenza e correttezza dell’informazione, tutela dei minori, diritti della persona, trasparenza in materia di comunicazioni commerciali e piazzamento del prodotto.
Nessuna correlazione con il caso Ferragni
Non è vero che l’Autorità abbia impresso al procedimento un’accelerazione a seguito del caso dei prodotti sponsorizzati da Chiara Ferragni su cui sta indagando la magistratura, è un percorso che dura da più di un anno, tanto è vero che la consultazione pubblica aperta al mondo degli operatori di riferimento – tra l’altro molto partecipata da cui è emersa una grande varietà di contenuti – è stata lanciata a luglio dello scorso anno.
Piuttosto è stata una scelta ragionata, presa sulla scorta degli orientamenti adottati da una serie di Paesi europei, e sempre in accordo con la Commissione europea.
Influencer modello per i giovani
Abbiamo quindi raggiunto l’obiettivo di ridurre il divario che esisteva tra l’insieme delle regole e degli obblighi che valgono per il mondo dell’audiovisivo e quelle che valgono per gli influencer attribuendo ai loro contenuti valore editoriale, dal momento che si tratta di soggetti che producono contenuti audiovisivi capaci di incidere fortemente sulla nostra economia e sulle scelte di consumo, ma anche sull’immaginario e sull’opinione pubblica. Tanto per gli adulti quanto per i giovani che evidentemente fanno spesso degli influencer dei modelli a cui ispirare i propri comportamenti e le proprie scelte di vita.
Per il momento queste nuove norme saranno applicate a chi supera la soglia di 1 milione di follower, sulle varie piattaforme o social media su cui operano o i cui contenuti abbiano un valore di interazioni pari o superiore al 2%.
Il fatto che l’Olanda ad esempio abbia scelto una soglia più esigua, pari a 500mila follower, dovendola applicare a una popolazione decisamente inferiore a quella italiana ci ha convinto del fatto che il campione scelto per l’Italia fosse più che rappresentativo.
Sanzioni
Si è molto parlato in questi giorni delle sanzioni previste in caso di violazioni anche per l’entità delle multe che Agcom potrà infliggere, ma a me preme sottolineare il fatto che ci si arriva dopo una serie di passaggi intermedi, come i richiami e gli ordini a adeguare i contenuti o a rimuoverli in caso di violazione delle regole. E che il senso del nostro intervento sia tutelare in prima istanza gli stessi influencer nella realizzazione della loro attività creativa e imprenditoriale, anche a riconoscimento della loro capacità di richiamo di un pubblico così vasto e diversificato.
Uno degli aspetti più significativi, per quanto mi riguarda, è certamente la equiparazione delle responsabilità sul piano dei diritti fondamentali, a tutela dei minori e della dignità umana. Le linee guida includono infatti il divieto di violenza, odio, discriminazione, la corretta rappresentazione dell’immagine della donna.
Viene stabilito il divieto alla vittimizzazione secondaria, la lesione della dignità umana, il divieto di apologia o di istigazione ai reati, il rispetto per i minori e il divieto di pubblicare contenuti che possano danneggiarne lo sviluppo fisico, psichico e morale.
Alcune di queste norme erano già contenute in altre previsioni di legge ma è la prima volta che vengono applicate ed estese in maniera organica ad una intera categoria dell’ecosistema digitale.
Siamo di fatto solo alle battute iniziali, ci attende entro i prossimi 60 giorni l’apertura di un tavolo tecnico a cui potranno partecipare tutti gli operatori del settore, che non saranno solo gli influencer ma anche tutti quei soggetti che a vario titolo operano in questo mondo in qualità di intermediari e che questo provvedimento ha avuto il merito di fare emergere come categoria professionale.
L’obiettivo sarà la stesura di un codice di condotta che affinerà un quadro di regole chiaro e di misure condivise a cui tutti gli influencer dovranno attenersi.
Qui le Linee Guida AGCOM per gli Influencer
https://bit.ly/3vHhl9D