Meta come ogni anno invita a condividere le priorità dell’anno, appuntamento che ormai è una consuetudine: “L’anno scorso abbiamo parlato di metaverso oggi parliamo di AI”. E’ Angelo Mazzetti, responsabile per Italia e Grecia degli affari istituzionali di Meta, che apre l’incontro per raccontare l’evoluzione della società attenta allo sviluppo responsabile, infatti punta all’open source ed invita esperti che parlano di responsabilità, etica, e ricadute sociali”. 

Per Alessandra Santa Croce – Direttrice Relazioni Istituzionali e Presidente della Fondazione IBM Italia  i driver vincenti dell’IA sono produttività, abbattimento dei costi e dei tempi nello sviluppo delle soluzioni, ma soprattutto approcci alla realtà aziendale. “Abbiamo pubblicato lo studio Global AI Adoption Index a gennaio  – dice – riporto qualche numero: il 42% di professionisti di grandi aziende riferisce che ha sperimentato l’IA;  il 40% lo sta ancora sfiorando; i paesi più forti nell’utilizzo sono India, Emirati Arabi, Singapore e Cina. I settori trainanti sono i servizi finanziari e le telecomunicazioni.  Gli ambiti  di principale impiego sono automazione dei processi, rilevazione e sicurezza delle minacce,  monitoraggio della governance, tutto il tema della business analytics  e dell’intelligence dall’altra. Gli ostacoli sono la scarsità di competenze. La vera sfida è creare un modello che possa esaltare le caratteristiche italiane e lavorare tanto sulla formazione”.

Stefania Bandini (Full Professor of Computer Science, Università Milano Bicocca) dice  che i sistemi predittivi  debbono tenere conto sia dello sviluppo tecnologico sia del fattore sociale  e che chiarezza delle regole,  adattabilità di queste regole all’evoluzione delle tecnologie e fattibilità concreta di queste regole sono il motore per un corretto sviluppo. Anche la professoressa ribadisce l’importanza  di investire in formazione ed invita ad una maggior collaborazione open source  e regolamentazione.

Giuliano Noci  (Full Professor of Strategy and Marketing, Politecnico di Milano) parla di  “Europa  come il continente dove si guarda ai diritti, mentre gli USA sono un grande paese dove si guarda al mercato e la Cina  uno straordinario impero dalla pianificazione centralizzata. Se vogliamo essere etici dobbiamo essere in primo luogo consapevoli – sottolinea –  occorre una governance multilaterale. L’IA sarà il veicolo attraverso il quale assisteremo alla piena affermazione della società digitale”. Consapevolezza  e formazione sono anche per il professore Noci fondamentali per il futuro delle aziende italiane. “Dobbiamo creare cultura e competenza trasversale – dice –  che guarda l’IA per evitare disastri del passato”.

Ulian Sharka (CEO iGenius)  afferma che “la regolamentazione per l’IA  deve essere un pò  l’implementazione del buon senso per  tutelare i diritti umani. parliamo di un DNA che il nostro paese ha già in maggior misura rispetto agli altri continenti”. “Siamo un paese di manifattura avanzata, arte, design,  noi rispettano l’uomo prima di qualsiasi altra cosa, sono elementi che influiscono sulla posizione arretrata del nostro Paese ma che possono diventare un  elemento fondante dell’IA per i prossimi 20 anni. L’uomo, infatti, con l’IA riuscirà a raggiungere un elevato motivo di successo  grazie all’IA che è uno strumento che permette all’uomo di arrivare oltre i propri sogni”. Anche per il Ceo di iGenius la  regolamentazione è elemento fondante  ma l’Europa e  il mondo devono avere un approccio di neutralità e  costruire  un  IA a disposizione di tutti”.

Le conclusioni dell’incontro sono di Alessio Butti (Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica).

“L’IA è sotto la lente a pubblica, dei media, dei decisori politici anche a livello internazionale. La presidenza italiana al G7 sarà un opportunità  per interrogarci su quali possano essere i punti di approdo di questa tecnologia. La questione IA e le modalità con cui possa essere regolata affinché non scappi di mano, viene affrontata dalle istituzioni di tutto il mondo – precisa il sottosegretario -. Penso anche che un’altra grande opportunità sia l’IA act. Siamo tuti d’accordo che l’IA offre grandissime opportunità. Occorre riflettere su come accompagnare e incoraggiare la creazione di un ecosistema che coinvolga le imprese e il mondo dell’accademia, come governo abbiamo risposto creando un comitato ad hoc.  Noi vogliamo garantire l’acceso alla tecnologia e la democratizzazione del mercato dell’IA. Il potenziale e le opportunità dell’IA non possono essere disponibili e sotto il controllo di pochi soggetti. Abbiamo attivato un fondo pari a 800 milioni di euro per sostenere le startup innovative. In marzo  metteremo insieme 200 imprese che fanno IA, le grandi aziende di stato che trattano miliardi di dati, il mondo accademico , esperti internazionali, al fine di  lanciare una politica  industriale per l’IA, che è e resta una straordinaria opportunità per migliorare la vita dell’uomo”.

 

 

 

 

 

 

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