Il 21 febbraio 2024 entrerà in vigore la decisione della Commissione europea che stabilisce la nascita dell’Ufficio europeo per l’Intelligenza Artificiale (AI Office), all’interno della Direzione generale delle Reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie (DG CNECT).
L’AI Office svolgerà un ruolo fondamentale nell’architettura di applicazione dell’AI Act, la legge di riferimento dell’UE per regolamentare l’intelligenza artificiale, che dovrebbe essere formalmente adottata nelle prossime settimane sulla base di un accordo politico raggiunto a dicembre.
L’idea di un Ufficio per l’IA per centralizzare l’applicazione del corpus di norme sull’intelligenza artificiale è venuta dal Parlamento europeo. Tuttavia, nel corso dei negoziati, è stata ridimensionata dall’essere un po’ meno un’agenzia all’essere integrata nella Commissione, anche se con una linea di bilancio separata.
L’accordo sull’AI Act include un approccio graduale ai modelli GPAI per distinguere quelli che potrebbero comportare un rischio sistemico per la società dal resto. L’AI Office ha il compito di sviluppare le metodologie e i benchmark per la valutazione delle capacità dei modelli GPAI.
L’Ufficio dovrebbe essere in grado di distinguersi nel monitorare l’applicazione delle norme sui modelli e sui sistemi GPAI, in particolare se sviluppati dallo stesso fornitore, e l’emergere di rischi imprevisti derivanti da tali modelli sulla base delle segnalazioni di un gruppo scientifico di esperti indipendenti.
La nuova entità dell’UE disporrà inoltre di un ampio margine di manovra per indagare su possibili violazioni delle norme relative alla GPAI raccogliendo denunce e segnalazioni, emettendo richieste di documenti, conducendo valutazioni e richiedendo misure di mitigazione o altre misure esecutive.
L’Ufficio coordinerà inoltre l’applicazione della legge sull’IA ai sistemi di IA già disciplinati da altre normative dell’UE, come i sistemi di raccomandazione dei social media ai sensi della legge sui servizi digitali e gli algoritmi di posizionamento dei motori di ricerca ai sensi della legge sui mercati digitali.
L’Ufficio per l’IA svolgerà un ruolo di sostegno nella preparazione del diritto derivato che attua la legge sull’IA, nell’applicazione uniforme del regolamento, nell’emanazione di orientamenti e strumenti di sostegno come protocolli standardizzati, nella preparazione di richieste di normazione, nell’istituzione di spazi di sperimentazione normativa, nell’elaborazione di codici di condotta e di condotta a livello dell’UE.
L’entità fornirà inoltre il segretariato per il consiglio di amministrazione dell’IA e il sostegno amministrativo per il forum consultivo gestito dalle parti interessate e il gruppo di esperti scientifici. Il progetto di decisione fa esplicito riferimento all’obbligo di consultare regolarmente i portatori di interessi scientifici e della società civile.
In particolare, l’Ufficio per l’IA deve “istituire un forum per la cooperazione con la comunità open source al fine di identificare e sviluppare le migliori pratiche per lo sviluppo e l’uso sicuro di modelli e sistemi di IA open source”.
Inoltre, la nuova entità ha il compito di promuovere gli ecosistemi dell’innovazione e di lavorare con gli attori pubblici e privati e la comunità delle start-up.
L’Ufficio è inoltre incaricato di cooperare con gli organi competenti dell’UE, come il Garante europeo della protezione dei dati. È inoltre necessaria la collaborazione con altri servizi della Commissione, in particolare con il Centro europeo per la trasparenza algoritmica, per testare i modelli e i sistemi GPAI e facilitare l’adozione di strumenti di IA nelle pertinenti politiche dell’UE.
A livello internazionale, l’Ufficio promuoverà l’approccio dell’UE all’IA, contribuirà alle iniziative di governance dell’IA e sosterrà l’attuazione degli accordi internazionali.
L’aspetto finanziario dell’AI Office è stato un punto dolente fin dall’inizio. La mancanza di flessibilità negli stanziamenti di bilancio dell’UE e la mancanza di propensione da parte degli Stati membri a mettere sul tavolo maggiori risorse significa che i nuovi compiti devono sempre affrontare rigorosi vincoli di bilancio.
Il dipartimento per le politiche digitali della Commissione, la DG CNECT, assegnerà risorse umane. L’assunzione di personale temporaneo e le spese operative saranno finanziate con la riassegnazione del bilancio del programma Europa digitale.