Lettera aperta di Paolo Lutteri –22 febbraio 2024
Cara Mariella,
hai letto le mie lettere a Elvira e Ada sull’intelligenza artificiale in Cina e in India e mi chiedi che succede in Russia. E’ arduo dare notizie corrette perché nel conflitto in corso anche la propaganda telematica ha il suo ruolo e ogni informazione potrebbe essere strumentale. Ti suggerisco di prendere i dati ‘con le pinze’. Il popolo russo (146 milioni di abitanti in circa 80 articolazioni territoriali della Federazione, oltre 70 milioni di utenti internet) naviga sul web, principalmente appoggiandosi a due motori di ricerca che si spartiscono la totalità del mercato. Nella settimana tra il 12 e il 18 febbraio 2024, Yandex (russo) e Google (prevalentemente in lingua russa) fanno circa 36 milioni di contatti per ciascuno. I social network hanno traffico meno intenso: nello stesso periodo Vkontakte.ru fa 1.560.045 contatti (58,4% di share), Dzen.ru 599.940, Odnoklassniki.ru 472.991. Facebook.com ne fa 7.604, Twitter.com 2.086. C’è un sito statistico che fornisce i dati in modo abbastanza aggiornato: www.liveinternet.ru/stat/ru/ searches.html?slice=ru&period= week.
Il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, impegnato in una gestione geopolitica nazionalista e aggressiva, tiene in conto anche lo sviluppo digitale del Paese, sia per l’impatto sul mondo del lavoro che per quello sulla ricerca scientifica. In particolare in Russia c’è molta attenzione alla cybersicurezza e si parla molto delle applicazioni dell’intelligenza artificiale al settore militare. Come sai, dall’apertura al libero mercato degli anni ’90 ad oggi la situazione politica è cambiata e il confronto tra grandi potenze minaccia sicuramente uno sviluppo economico e commerciale che vorremmo armonico e condiviso. Per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale il governo russo sta predisponendo un Piano strategico nazionale fino al 2030 che include la formazione di specialisti, la cooperazione pubblico-privato, il supporto legislativo e l’espansione delle capacità scolastiche e accademiche nei settori di scienza, tecnologia, ingegneria, matematica, logistica e robotica.
Oltre all’ICT statale Yandex, è attiva negli investimenti digitali Sberbank, la principale banca di stato che collabora con il governo per promuovere l’innovazione tecnologica investendo in progetti di intelligenza artificiale. La Sberbank ha annunciato il lancio del chatbot rivale di OpenAI ChatGpt: si chiama GigaChat e al momento è disponibile solo in modalità di test. GigaChat può conversare, scrivere messaggi, rispondere a domande e creare immagini dalle descrizioni. Il lancio è stato definito una svolta per l’intero universo delle tecnologie russe, purtroppo sempre più autarchiche dopo le sanzioni del mondo occidentale che posizionano la Russia in ritardo nella tecnologia dell’informazione, mentre la capacità di generare falsi con l’intelligenza artificiale è considerata importante arma di offesa e difesa.
Il governo vuol sostituire le principali piattaforme internazionali con versioni nazionali controllabili e ha promesso nuovi investimenti per l’industria IT (hardware e software). Putin ha chiesto alle Accademie di ampliare l’accesso ai supercomputer, aumentarne la capacità e espandere la formazione per l’IA applicata nelle migliori università. Recentemente, per il 2024 ha stanziato 5,2 miliardi di rubli (circa 57 milioni di dollari) per ricerche sull’intelligenza artificiale (circa un cinquantesimo degli stanziamenti Usa!). Il Gruppo VK, al posto di Google Play e Apple Store, ha lanciato RuStore, mentre TikTok, Instagram, e YouTube avranno i loro equivalenti con Yappy, Rossgram e RuTube.
RuNet è un progetto di sovranità digitale di internet. Qualcuno l’ha chiamato ‘fortezza cibernetica’. Si riferisce a tutti i siti web che si basano sulla tradizione russa e sulla cultura contemporanea, soggetta ovviamente alle leggi russe, comprese quelle sulla trasparenza, il copyright, la normativa editoriale e commerciale, i regolamenti sulla pubblicità, la censura.
Putin non riconosce le politiche consumistiche e l’etica ‘liberale’, considera “pericoloso e inaccettabile il dominio monopolistico” dei sistemi tecnologici AI occidentali, ma per un’alternativa deve colmare un ritardo tecnologico di infrastrutture e di formazione di personale. Oggi è più vicino agli approvvigionamenti di risorse cinesi, anche per i grandi modelli linguistici (LLM). Certamente la produzione industriale ‘generativa’ è molto meno diffusa che negli Stati Uniti e il quadro etico è impostato su un forte controllo governativo che frena le start-up locali.
Concludo con il singolare episodio della recente conferenza stampa di fine anno 2023, nella quale un clone, realizzato con l’intelligenza artificiale, ha intervistato il vero Presidente Putin (vedi l’immagine riportata anche da RaiNews). Putin ha colto l’occasione per confermare la sua identità e la sovranità autonoma della Russia e dichiarare che “quando i leader dell’intelligenza artificiale riconosceranno che rappresenta una minaccia, allora probabilmente inizieranno ad accordarsi come con la bomba atomica”. Spero che ben venga ogni tipo di accordo planetario e si ponga fine alle minacce.
Cara Mariella, auspichiamo che il rispetto dei diritti umani prevalga ovunque, che ci sia un futuro non cruento per le popolazioni e una soluzione diplomatica positiva per tutti i conflitti. Un caro abbraccio
Paolo