Guido Scorza Componente del Garante per la protezione dei dati personali.Avvocato, giornalista e professore a contratto di diritto delle nuove tecnologie e privacy, attualmente componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali, già avvocato cassazionista nonché socio fondatore dello Studio Legale E-Lex commenta l’AI ACT.
“L’Europa è, da oggi, prima al mondo in fatto di regolamentazione dell’intelligenza artificiale.
È, indiscutibilmente, una buona notizia.
Guai, però, a sedersi sugli allori perché quella del governo dell’intelligenza artificiale non è una gara di velocità nella quale vince chi arriva primo, ma una questione di bilanciamento e equilibrio nella quale ciò che conta è garantire alle persone il diritto a non dover scegliere tra innovazione, diritti e libertà. O ancora meglio, fare in modo che l’innovazione possa produrre un’amplificazione dei diritti e delle libertà per il maggior numero possibile di persone.
E, sotto questo profilo, solo l’applicazione effettiva e concreta del regolamento potrà dirci se la strada è quella giusta, e se il Regolamento oltre ad essere arrivato prima di altre regolamentazioni in giro per il mondo contiene quanto abbiamo bisogno per governare il più rivoluzionario dei fenomeni tecnologici con i quali l’umanità si è sin qui trovata a confrontarsi.
Io credo che dobbiamo imparare a guardare al nuovo Regolamento più come una scatola metodologica, che come una disciplina esaustiva di settore e inserire al suo interno tutte le regole, a cominciare da quelle sulla protezione dei dati personali e sul diritto d’autore che governano, più da vicino, e, in maniera più dettagliata, gli ambiti della società sui quali l’intelligenza artificiale produrrà gli impatti più forti.
Ma oggi è il giorno dei complimenti alle Istituzioni europee per il risultato raggiunto.
Da domani, avremo tempo, per ragionare su come massimizzarlo”.