Bruno Frattasi (Direttore Agenzia per la Cybersicurezza), in qualità di ospite d’onore, ha aperto il seminario TuttiMedia che si è svolto in Upa a Milano per riflettere su “2024 anno zero per la transizione digitale”.
Cosa ci si aspetta da questo anno appena iniziato e cosa terrà la scena?
Per il direttore Frattasi gli scenari vedono lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in primo piano: “Abbiamo alle porte il regolamento europeo che è stato approvato il 13 marzo dal Parlamento europeo, e ormai diverrà una realtà a fine anno, quando entrerà direttamente negli ordinamenti degli Stati- dice-. Dal punto di vista normativo è una novità straordinaria. Credo sia preciso dovere di tutti i sistemi che agiscono all’interno dei paesi che fanno parte dell’Unione europea, valorizzare il senso di questo regolamento”.
Puntualizza che “l’Unione europea è la prima grande potenza mondiale a normare riguardo all’uso e sviluppo dell’IA. Questo è uno straordinario punto di partenza e lo è, non soltanto per l’UE e i 27 paesi che ne fanno parte, credo sia un punto di riferimento anche per gli Stati Uniti, che hanno da poco iniziato ad avvicinarsi alla missione europea riguardo alla necessità di dettare regole nel campo dello sviluppo delle tecnologie. Abbiamo visto recentemente nei vari ordini esecutivi del presidente Biden che il modo di approccio a questa tematica è sensibilmente più vicino all’Europa al fine di evitare gli sviluppi distopici degli strumenti dell’IA”.
Pensa che l’alleanza del sistema produttivo sia indispensabile per fare passi in avanti in una direzione accettabile: ” Il tema dell’IA terrà assolutamente banco, lo terrà anche in relazione al fatto che il G7 se ne occuperà prioritariamente dal punto di vista dello sviluppo dei sistemi algoritmici in senso etico”.
Il direttore sottolinea che l’agenzia da lui presieduta è interessata alla sicurezza informatica e che “in tema di IA deve allargare la sua visione, anche per evitare sviluppi non accettabili dal punto di vista del nostro sistema valoriale. Questo aspetto è prioritario per la sicurezza informatica nell’era IA”.
Poi passa a palare di democrazie. “Sappiamo bene che nei paesi autocratici o autoritari i sistemi di IA possono essere utilizzati per il controllo delle masse – dice – dell’opinione pubblica e delle persone per un uso non condivisibile per chi è abituato a considerare la persona umana e le sue libertà in primo piano. Condivido molto la posizione di scienziati e studiosi che hanno in qualche modo detto che viviamo il momento in cui si decide la sorte dell’IA per tutta l’umanità”.
Cosa sta facendo l’agenzia?
Il direttore Frattasi conclude indicando tutti i fronti in cui la sua agenzia è impegnata, partendo dal G7. “A maggio abbiamo una riunione di tutti i capi dei centri G7 sulla sicurezza informatica – afferma – vista anche con riguardo all’IA che da un lato è positiva ma preoccupa, se usata con intenzioni malevoli”.
Conclude il suo intervento dicendo che “il 2024 vedrà protagonista l’IA generativa, serve consapevolezza per lavorare con serietà a questo sviluppo di una tecnologia spiazzante per l’uomo, che ci porta a riflettere sul nostro destino, tanto è vero che se ne stanno occupando tutti. Il mio è un invito a non perdere la strada maestra del pensiero”.