La transizione digitale nel mondo dell’informazione ci porta una novità degna di interesse: l’accordo fra OpenAI e il Financial Times che significa una formazione professionale per  ChatGPT  che potrà usare come fonte le notizie finanziarie ed economiche della prestigiosa testata con sede a Londra.

OpenAI ha, già, precedentemente stretto accordi con Associated Press, Axel Springer a Berlino e Le Monde in Francia, quindi come riporta NewsGuard c’è speranza che le società di intelligenza artificiale generativa prendano sul serio l’affidabilità delle notizie.

I rapporti di NewsGuard mostrano costantemente che i modelli di intelligenza artificiale hanno una grande propensione a creare e diffondere false affermazioni, le cosiddette  “allucinazioni” su argomenti di attualità,  e sottolineano la necessità che i modelli siano addestrati con fonti di notizie affidabili e che possano apprendere a capire la differenza fra verità e finzione.

“Il comunicato stampa che annuncia l’accordo con il FT è degno di nota per il franco riconoscimento della necessità che i modelli di intelligenza artificiale abbiano accesso al giornalismo di qualità per i loro dati di formazione – si legge nel testo diffuso da NewGuard”.

Brad Lightcap, direttore operativo di OpenAI, ha affermato che l’accordo “arricchirebbe l’esperienza di ChatGPT  grazie al giornalismo di livello mondiale in tempo reale per milioni di persone in tutto il mondo”.

Per  il CEO del FT John Ridding “è giusto, ovviamente, che le piattaforme di intelligenza artificiale paghino gli editori per l’utilizzo del loro materiale” e attribuisce a OpenAI il merito di aver compreso “l’importanza della trasparenza, dell’attribuzione e della compensazione, tutti elementi essenziali per i giornali e allo stesso tempo sottolinea che” è chiaramente nell’interesse degli utenti che questi prodotti contengano fonti affidabili”.

Il progetto NewsMedia4Good che TuttiMedia ha lanciato punta proprio sulla necessità di un ecosistema mediatico sostenibile per tutti e mi sembra che questo accordo vada in questa direzione così come la linea di pensiero che sta aggregando sempre più menti che definisce “l’informazione  come un bene pubblico”.

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.