di GIAN PAOLO BALBONI

 

La mia è una visione un pò più tecnologica, dove la tecnologia diventa l’elemento abilitante, centrale e pervasivo che cambia le dinamiche a cui siamo abituati e apre a nuove prospettive.

Tutti noi conosciamo YouTube. Fenomeno nato nel 2005 e sviluppatosi fino al 2010, YouTube appartiene a un pensiero tecnologico in cui il centro di comunicazione è appunto il media. Oggi direi che il mondo sta andando verso paradigmi ulteriori di comunicazione. In qualche modo il tema del social media esce dal territorio specifico dell’intrattenimento ed entra più profondamente anche negli aspetti della vita quotidiana, non soltanto per chi sta davanti al computer.

Ricordo il boom dell’e-commerce nel ’96-’97, quando c’è stata la prima ondata dell’Internet di massa. Dopo 15 anni, siamo nel 2011, oggi finalmente si è affermata perché tutte le compagnie aeree low cost lavorano così, come tecnologia nata dalla diffusione dell’Internet fisso.

Oggi il mondo degli smartphone porta un nuovo cambio nel paradigma di comunicazione. Comunicazione che diventa sempre più personale, sempre più contestualizzabile, applicata nel momento e nel posto in cui si vive una situazione con le componenti che si hanno attorno. Quindi non è più solo intrattenimento, non è più solo comunicazione, ma è anche interazione funzionale. Questo passaggio coinvolge, oltre che le persone, anche le cose. Diventa una comunicazione in cui anche gli oggetti parlano, e lo fanno attraverso delle proprietà insite nell’oggetto stesso, perché l’oggetto in qualche modo contiene delle capacità di comunicazione e interagisce col mondo esterno (i badge magnetici, i telepass, sono esempi primordiali di questo tipo di comunicazione).

TripAdvisor oggi è usato sempre di più per programmare un viaggio, lo stesso vale per Booking. E sempre più persone scelgono un albergo basandosi su commenti lasciati da altri utenti su questi siti. Una forma molto primordiale di comunicazione fra l’oggetto (la camera d’albergo) e la persona. Forme più sofisticate si possono costruire integrando tecnologie di virtual reality o di augmented reality in cui il telefonino, che è anche un dispositivo multimediale, diventa il tramite che riesce a realizzare questa chiusura del cerchio tra informazioni nello spazio e oggetti reali vicino a noi.

La possibilità di utilizzare uno smartphone per inquadrare un monumento e avere in questo modo un riconoscimento dell’oggetto e una serie di informazioni a contorno, significa mettere l’oggetto in relazione anche alla storia di altre persone che l’hanno utilizzato o visitato. Queste comunità noi le conosciamo bene nel mondo dell’on line tradizionale, comunità che hanno come scopo la relazione (Facebook, per esempio), ma che pian piano stanno integrando sempre più componenti di tipo personale, funzionale e relazionale. Questo processo fa intravedere il cambiamento da una comunicazione pilotata, unidirezionale, client-server, informativa, ad un’altra.

La comunicazione a rete diventa valore aggiunto. Al centro di ricerca Telecom Italia lavoriamo all’integrazione delle comunicazioni. In questo momento ci occupiamo di cibo perché ha una sua storia. Sapere quanta strada ha fatto per arrivare sino a noi, i giudizi di altri consumatori possono diventare elementi determinanti per il successo del prodotto. Se attraverso la tecnologia riusciamo a mettere insieme queste informazioni, la community diventa di dimensione relazionale.

Lo stesso meccanismo può valere per il mondo della pubblicità, quello del business o aziendale. Questa è la sfida del futuro perché la convivenza e la coesistenza di una comunicazione che nasce dal basso, spontanea, tendenzialmente trust, è un territorio ancora inesplorato sul quale ci sarà occasione di crescita e di sviluppo nel prossimo futuro.

 

Gian Paolo Balboni

Innovation trends e industrial networking

di Telecom Italia

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