Con Alessandra ChiricoPhD, Chirico Consulting BRXL, proseguo il ciclo di interviste alle donne e agli uomini che analizzano le criticità dell’oggi con particolare attenzione alla cybersicurezza. Nelle scorse settimane ho raccolto le opinioni di  Cinzia Crostarosa, Engineer di TELESPAZIO S.p.A, membro CTS AFCEA Chapter of Rome;  di Valeria Lazzaroli,Presidente ENIA e  Annita Sciacovelli, ENISA  – professoressa di Diritto internazionale e specialista in cybersecurity presso l’Università di Bari ‘Aldo Moro. BUONA LETTURA!

Computer e Telefono le nostre prime protesi tecnologiche hanno disegnato la strada verso la decisione robotica: quanto del suo lavoro può essere delegato alle macchine?

“La rapida evoluzione tecnologica ha effettivamente trasformato computer e telefoni nelle nostre “prime protesi tecnologiche”. Una sorta di appendice bionica, da cui si fa spesso fatica a separarsi. Sono strumenti ormai indispensabili per potenziare le nostre capacità, permettendoci di connetterci e lavorare con persone lontane su piattaforme di lavoro virtuali, che sfidano i limiti dello spazio Questa evoluzione sta portando anche ad automatizzare funzioni e decisioni, grazie ad esempio all’intelligenza artificiale (IA) di applicazione in molteplici attività lavorative. L’IA è ottima nell’elaborare dati e supporta l’efficienza e la rapidità delle analisi, anche nelle professioni intellettuali. Tuttavia, sempre più settori e professioni richiedono soft skills prettamente umane, come creatività, giudizio critico, capacità comunicative e consapevolezza culturale. Combinare macchine e lavoro dell’uomo può migliorare la produttività e la stessa innovazione, ma è importante non abbassare mai il livello di guardia”.

Da esperta di sicurezza informatica mi dice quali sono le novità nel panorama europeo e internazionale?

“La cybersecurity supera i confini nazionali: un attacco informatico alle infrastrutture critiche di un Paese può impattarne altri. Questo rende fondamentale la cooperazione tra Stati, sia in Europa che a livello globale. L’UE, con la digitalizzazione crescente e l’aumento esponenziale delle “superfici di vulnerabilità” lavora intensamente per rafforzare la sicurezza informatica. La Direttiva NIS2 contiene misure volte ad aumentare il livello di sicurezza e resilienza delle reti e dei sistemi informativi di aziende e pubbliche amministrazioni dei Paesi UE ed estende le misure di sicurezza a nuovi settori, potenziando i requisiti per le aziende. Essa guarda anche all’implementazione delle misure di cooperazione per sostenere la gestione coordinata a livello operativo degli incidenti e delle crisi di cybersicurezza su vasta scala. A livello globale, poi, l’iniziativa “Counter Ransomware” unisce oltre 50 nazioni contro le minacce cyber.

Per quanto riguarda i trends, tecnologie avanzate come l’IA e il machine learning sono sempre più utilizzate per il rilevamento e la prevenzione delle minacce cibernetiche, mentre cresce l’attenzione sulla sicurezza della supply chain IT, spingendo le aziende a valutare attentamente i rischi associati ai fornitori. Crescono anche le iniziative per la formazione e la consapevolezza sulla sicurezza informatica, con importanti iniziative tese a ridurre il divario di competenze e di genere nel settore”.

Da donna ha avuto maggiori difficoltà ad affermarsi nel suo settore?

“In parte sì, in parte no. Laddove mi sono trovata in ambienti dominati da uomini e fortemente gerarchici, dove la mia competenza veniva messa in discussione più frequentemente rispetto ai miei colleghi uomini, riconosco di aver dovuto combattere alcuni stereotipi di genere o dei pregiudizi inconsci che tendono a sottovalutare le capacità delle donne. Questo mi ha portato a dover dimostrare costantemente le mie competenze e a lavorare duramente per ottenere lo stesso riconoscimento e le stesse opportunità di avanzamento dei miei colleghi uomini. In questi contesti ho sviluppato un lato per così dire “battagliero”. D’altra parte, ho la fortuna di lavorare anche in ambienti dove la parità di genere è una vera missione. Qui ho trovato in molte donne dei modelli femminili di riferimento, e considero alcune di loro mentor o figure cui potermi fortemente ispirare. Di grande aiuto sono stati per me dei corsi di Leadership al femminile. Penso in particolare ad uno organizzato nel 2013 dall’allora Segretaria di Stato USA Hillary Clinton –Women Leaders in International Relations. Comparing EU and U.S. Experiences per formare giovani leader femminili da tutto il mondo nella public policy e nella giustizia sociale. Un’esperienza che ha segnato l’inizio del mio impegno sul fronte dei diritti delle donne”.

Cosa consiglia alle giovani donne che vogliono emergere?

“Alle giovani donne che vogliono emergere professionalmente, consiglio di credere sempre nelle proprie capacità e di non lasciarsi scoraggiare dai pregiudizi di genere. Di osare, senza timori. Direi: “Investite nella vostra formazione e in voi stesse, acquisendo competenze solide e aggiornandovi costantemente. Coltivate la curiosità intellettuale (anche in settori altri rispetto a quello di vostra specializzazione) e lo spirito critico. Partecipate a corsi, conferenze e ottenete certificazioni rilevanti. Siate parte del dibattito, con garbo e professionalità. Il networking e la mentorship sono cruciali: trovate mentor e partecipate a gruppi e associazioni professionali per creare una rete di contatti utili. Cercate lavoro in aziende che promuovono la diversità e l’inclusione e che offrono opportunità di crescita e formazione continua. Non abbiate paura di fallire: la perseveranza è fondamentale per raggiungere i vostri obiettivi. I percorsi oggi nel mondo del lavoro non sono lineari, né necessariamente prevedibili. Siate quindi flessibili e aperte al cambiamento e al nuovo”.

Cosa l’ha spinta ad entrare a far parte del Comitato scientifico del Centro Studi Europeo Hermes? E quale contributo vuole apportare?

“Sono recentemente entrata a far parte del Comitato scientifico del Centro Studi Europeo (CSE) Hermes perché condivido profondamente la sua missione. Il CSE promuove il dibattito e la ricerca sulle sfide della politica italiana ed europea, favorendo le sinergie tra attori istituzionali e privati. Apprezzo questo approccio olistico di tipo multilivello e multidisciplinare, che integra temi socio-economici, regolamentari, geopolitici e ambientali, creando sinergie tra livello nazionale ed europeo, in settori chiave quali la difesa, lo spazio, la cybersecurity e le tecnologie dirompenti.

Porto con me l’esperienza di un professionista intellettualmente curioso che ha un solido background accademico (con un PhD dell’Istituto Universitario Europeo e un post-doc dell’Università Humboldt) e un’esperienza lavorativa ventennale in quattro Paesi diversi (Italia, Germania, Danimarca e Belgio). Porto l’esperienza di Bruxelles, dove ho potuto lavorare in ruoli diversi ed in vari settori (principalmente servizi finanziari e di investimento, aerospazio e difesa e sicurezza informatica), intrecciati in una prospettiva strategica europea. Voglio portare la mia esperienza per affrontare le sfide emergenti, promuovere approcci innovativi ed improntati al dialogo trasversale, sostenendo principi di diversità e inclusione, incoraggiando la partecipazione di donne e minoranze. Entrare nel CSE è per me, infine, una bella opportunità per lavorare su progetti che possono fare la differenza per l’Italia e l’Europa insieme a dei “compagni di squadra” d’eccezione”.

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.