Cara Martina,
tu, che stai studiando Diritto Internazionale, aiutami a capire l’opinione delle nuove generazioni sulla questione dell’ONU. Mi rendo conto che sono argomenti politici delicati, complicati e carichi di strategie occulte e comunque non sempre trasparenti per i comuni cittadini. Ma comunque l’istituzione delle Nazioni Unite è nota a tutti, anche se la sua autorevolezza e affidabilità sono spesso in discussione, così come i conflitti internazionali sono un cruccio largamente distribuito nel globo terrestre.
In una visione riduttiva, mi sembra che l’ONU sia almeno una sede di trattativa comune per tutti i Paesi, i Governi e i movimenti civili. Un tavolo diplomatico sempre aperto è meglio che soluzioni di forza che non vogliono essere discusse. Dal tavolo nascono intese multilaterali e globali.
In realtà gli accordi globali sono perlopiù nelle intenzioni ma non nelle interpretazioni dei concetti fondamentali della società. Vedi per esempio come i Governi gestiscono unilateralmente la ‘democrazia’, i ‘diritti dell’uomo’, lo ‘sviluppo sostenibile’, la ‘protezione dell’ambiente’, l’’uguaglianza di genere’, la ‘libertà dei media’, l’’indipendenza giudiziaria’, l’’equità fiscale’, la ‘pace’ eccetera. Visioni e realtà spesso non coincidono.
Dopo due anni di negoziati, l’ultimo atto significativo è stato l’approvazione per consenso del ‘Patto per il futuro’ da parte dei 193 Paesi in Assemblea a New York il 22 settembre (https://www.un.org/en/summit- of-the-future). Per consenso significa che la Risoluzione è approvata senza una votazione ufficiale (“Se non ci sono obiezioni, è approvato”). E’ una pratica utilizzata per evitare di cercare un’unanimità impossibile. In questo caso, prima dell’approvazione, l’Assemblea aveva respinto un emendamento proposto dalla Russia (143 favorevoli al respingimento, 7 contrari e 15 astenuti).
Tuttavia l’approvazione del Documento, oltre ai 2 allegati su Governance digitale e su Diritti delle generazioni future, non è vincolante. Come dire: siamo d’accordo sui principi ma a casa nostra facciamo quel che vogliamo. Così anche il proposito di riformare i criteri di decisione del Consiglio di Sicurezza forse rimarrà solo sulla carta.
Come trasformare le promesse in operazioni concrete? Dobbiamo ancora dare fiducia all’ONU? Io penso di sì, proprio per il perdurare di contrapposizioni geopolitiche ed economiche, nonostante le discriminazioni religiose e razziali, nonostante i sovranismi e le volontà di supremazia che minacciano la stabilità sociale.
Come trasformare le promesse in operazioni concrete? Dobbiamo ancora dare fiducia all’ONU? Io penso di sì, proprio per il perdurare di contrapposizioni geopolitiche ed economiche, nonostante le discriminazioni religiose e razziali, nonostante i sovranismi e le volontà di supremazia che minacciano la stabilità sociale.
La macchina burocratica delle Nazioni Unite e dei suoi Istituti è enorme e talvolta farraginosa e imperfetta, ma almeno resta un osservatorio aperto per disquisire i temi fondamentali della società umana. Senza l’ONU i contrasti sarebbero più frequenti, più aspri e meno controllati e la cultura politica sarebbe ancor più disgregata. L’ONU non dà certezze, ma almeno dà speranze, dà indicazioni morali, economiche e tecnologiche. Sono ideali che i popoli, più dei Governi, possono condividere per una migliore responsabilità e consapevolezza di come comportarci nel nostro pianeta. Non evitiamo le critiche all’ONU, anzi intensifichiamole. Ma chi non vuole o disprezza le Nazioni Unite è solo animato da individualismo e arroganza, mentre occorre una larga condivisione di obiettivi di sopravvivenza e benessere. Insomma: l’ONU è debole ma produce una buona morale e male non fa. Leggiti bene i documenti, sono una buona sintesi di come potrebbe migliorare il sistema internazionale, e dimmi che ne pensi tu e i tuoi compagni di studi. Il futuro è vostro. Un abbraccio
Paolo