All’incontro di ANP (Associazione Nazionale Presidi): “Emozioni, neuroscienze e apprendimento”, Guido Scorza – Componente del Garante per la protezione dei dati personali al convegno ha parlato di diritto alla privacy citando lo scrittore Gabriel García Márquez.
Pubblico e privato
Lo scrittore affermava che: “Tutti gli esseri umani hanno tre vite: una pubblica, una privata e una segreta”. Scorza precisa che il diritto alla privacy è “il diritto di tracciare una linea di confine tra queste tre dimensioni della vita. Nel mondo, in famiglia, nella dimensione scolastica, non esiste qualcuno che possa dire dove tracciare queste linee di confine tra pubblico privato e segreto. A ciascuno di noi spetta decidere, tutte le risposte sono egualmente giuste, il diritto alla privacy è il diritto che presidia quella scelta. Una volta effettuata la scelta spetta alla legge e ai garanti accertare che quella scelta sia rispettata. Non c’è una scelta migliore di un’altra, non esiste, non dobbiamo nemmeno provare a imporla ai giovani. L’unica scelta sbagliata è rendere tutto pubblico e nulla di segreto”.
Autodeterminazione
Poi passa ai giovani per condividere con i tanti professori presenti che “difendere la privacy significa in ultima analisi difendere le libertà di autodeterminazione del singolo, ma se parliamo di un ragazzo c’è il rischio che una gestione della privacy non attenta e consapevole non garantisca a quel singolo e ai suoi genitori il controllo di quei dati”. Precisa anche che è follia tenere la tecnologia fuori dalla scuola, ma la condizione unica ed essenziale è l’educazione alla tecnologia. Il dramma che stiamo vivendo è che investiamo di più nell’addestrare gli algoritmi a conoscere le persone piuttosto che investire a formare le persone”.
Governare la tecnologia
Conclude sul concetto di governo della tecnologia dicendo che “le cose vanno male per colpa di chi non riesce a governare in maniera intelligente la tecnologia. Dunque spalanchiamo nelle scuole le porte alla tecnologia, ma prima educhiamo, insegniamo ai ragazzi a proteggere la propria privacy, a controllare dove vanno i loro dati”.