100 anni e non li dimostra
La Radio è protagonista per la seconda volta a Napoli con giornalisti, imprenditori del settore e gli Studenti della’Università Federico II, coinvolti nel progetto F2 RadioLab. Il professore Lello Savonardo, coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Comunicazione pubblica, sociale e politica alla Federico II. Il professore Lello Savonardo (vincitore premio Nostalgia di Futuro 2021), coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Comunicazione pubblica, sociale e politica alla Federico II, è l’anima di questo pomeriggio che punta a riflettere anche sulle innovazioni nel linguaggio del media Radio, che la professoressa Mihaela Gravila definisce il “media più giovane che esista, nonostante l’età.”
«Suoni e visioni della Radio 2024: 100 anni di emozione tra passato, presente e futuro»
L’evento si è svolto nel complesso federiciano di San Marcellino. A dare il via ai lavori, con i saluti istituzionali, la professoressa Dora Gambardella, Direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Poi la parola a Rosario Alfredo Donato, direttore generale di Confindustria Radio Televisioni e Mihaela Gavrila, professoressa di Entertainment and Television Studies all’Università. Mihaela Gravila, Rosario Alfredo Donato e Raffaele Savonardo fanno parte del comitato editoriale di Media Duemila.
Alfredo Rosario Donato
Il direttore di CRTV sottolinea che il libro pubblicato per i 10 anni dell’associazione vuole ricordare tappe importanti della storia di Radio e Tv: il 1924 è l’anno ella prima trasmissione radiofonica.
“Abbiamo osservato che in questi cento anni la velocità del ambiamento è stata diversa – spiega il direttore di CRTV -. I primi 50 anni dal 1924 al 1974 sono trascorsi senza grandi novità, anche se nel dopoguerra la radio ha accompagnato la formazione dell’Italia repubblicana. Un momento storico importante. Dal ’74 cambia un pò tutto perché nascono migliaia di radio nel giro di pochi mesi. Si scopre la radio FM, nascono le associazioni di categoria, nuove professioni, inizia l’industria e nascono i grandi gruppi editoriali che esistono ancora oggi. Negli anni 2000 arriva la digitalizzazione della radio, poi si passa a nuovi modi di fare offerta ed arrivano nuove piattaforme”.
La radio domani
Il domani della radio per Rosario Alfredo Donato “è la capacità che ha il settore radiofonico di utilizzare l’innovazione tecnologica. Seguire e sostenere il cambiamento indotto dal digitale è la chiave per poter parlare fra 100 anni ancora di radio”.
Giovani e Radio
“Nel volume di CRTV ho curato il capitolo dedicato ai 70 anni di televisione – racconta Mihaela Gravila-. Gli anni che precedono la nascita della televisione sono stati molto lenti per quanto riguarda l’evoluzione del mezzo. Infatti, dal 1954, anno di nascita della Tv con il primo canale Rai, si va al 1961 per la nascita del secondo canale. Il terzo canale arriva nel 1979”.
Nel testo scritto per la celebrazione del 10 anni di CRTV la professoressa Gavrila riporta la storia dell’evoluzione della TV che di fatto nei primi anni cambia poco: “Il passaggio normativo del digitale terrestre segna il primo cambiamento radicale – precisa -. Nel 2020, poi, tutto si ferma per la pandemia. Ma in questo periodo la Tv vive un momento apparentemente di grande riscontro di pubblico. Infatti nel marzo/aprile 2020 la tv italiana ha raggiunto 31 milioni di telespettatori”.
Spiega che al contrario nel 2020 la radio si è trovata in un periodo di grande difficoltà legata all’immobilità: “le persone erano costrette a stare a casa e dunque non utilizzavano le proprie automobili e sappiamo tutti che la gran parte della fruizione della radio passa per l’automobile”.
Per Mihaela Gavrila “la fortuna di questo mezzo è anche il suo essere perennemente in transizione. La radio ha in qualche modo intrinseca la parabola dell’eterna gioventù che può essere un bene, come un male. Questa sua eterna gioventù la mette in condizione di essere sempre sensibile all’innovazione”.
Dopo i due interventi Lello Savonardo annuncia CreatiVE un nuovo progetto napoletano che riporta la città al centro del dibattito sull’innovazione dei linguaggi.