Le Postille di Paolo Lutteri –21 febbraio 2025
Come formiche, più o meno consapevoli e più o meno obbedienti, trasciniamo la nostra vita operosi e gaudenti, attenti ai bisogni, alle risorse, ai servizi. La responsabilità sociale tocca pochi e poco in modo intelligente. Chi paga le tasse lo fa con molta fatica perché non sa dove vanno a finire i suoi soldi. Chi non le paga si autoelogia per la sua furbizia. L’inclusione sociale tocca meno che l’attenzione ai vip dello spettacolo e dello sport. L’educazione è un sacrificio. L’educazione civica è un miraggio. Pochi giovani vanno volentieri a scuola per imparare; le responsabilità ce l’hanno soprattutto gli adulti: famiglie e insegnanti.
Tutti sono pragmatisti e utilitaristi per sé, anche quelli che non sanno che cosa significano questi concetti. C’è un dibattito in corso, purtroppo penso solo fra intellettuali, tra le meraviglie dell’innovazione tecnologica, in mano ai plutocrati, la democrazia e l’esercizio dei diritti umani, in mano a politici scaltri. Critiche e partecipazione quasi solo a parole. Il benessere collettivo degli umani sul pianeta è avvolto dalle nebbie. Nebbie di origine umana.
Tutto così grigio? Mah! Le percentuali raccolte dall’Istat nell’Annuario Statistico Italiano del 2024 dicono che l’informazione politica giornaliera interessa al 24,9% della popolazione italiana sopra i 14 anni, mentre quelli che non si informano mai di politica sono il 28,7%. La percentuale di interesse alla politica sale al 32,5% per i 20-24enni (ma il 70,9% del campione dice che non interessa, il 19,3% non ha fiducia nella politica, l’8% non ha tempo per), e scende al 21,3% per i 60-64enni (al 62,1% non interessa, il 27,2% non ha fiducia). Forse il disinteresse e la sfiducia verso la politica viaggiano di pari passo con l’avvento dei social media, anche se i media classici (giornali e telegiornali) dedicano molto spazio rilevante (prime pagine) alla cronaca politica, nazionale e internazionale. Bisogna anche dire che la cronaca politica indipendente fa fatica a farsi strada, insidiata com’è dalle proprietà e dalle lobbies. Così anche le elezioni sono coinvolgenti a metà e i risultati condizionano voleri e poteri. Beh, vivere da formiche non è proprio esaltante. A proposito di formiche disobbedienti, ma di costumi democratici, leggete il New York Times: https://dnyuz.com/2025/02/17/refusing-to-carry-out-trumps-flagrantly-dishonest-orders/.
Paolo Lutteri
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Paolo Lutteri
Paolo Lutteri, di Milano, si occupa di comunicazione e marketing dal 1976. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Milano e Diplomato all’Istituto Universitario di Lingue di Pechino. Giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine dei Giornalisti e all’Unione Giornalisti Italiani Scientifici. Ha lavorato con il quotidiano Il Giorno, con le società Spe, Sport Comunicazione e Alfa Romeo; con il Gruppo Rai dal 1989 si è occupato di marketing, sport, nuovi media e relazioni internazionali. Ha tenuto corsi presso le Università degli Studi di Milano e Bicocca, le Università di Roma Sapienza e Tor Vergata. Attualmente studia e scrive articoli sull’innovazione culturale e tecnologica, fa parte del Comitato di Direzione della rivista Media Duemila, è socio onorario dell’Osservatorio TuttiMedia, membro d’onore dell’EGTA-Associazione Europea Concessionarie tv e radio, membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Eurovisioni, socio e direttore del Centro Documentazione e Formazione della Fondazione Salvetti. e-mail: paolo.lutteri@libero.it