Si è tenuta a Firenze la XIV edizione di WAN-IFRA Italia, la Conferenza internazionale per l’industria dell’editoria e della stampa quotidiana, promossa da WAN-IFRA, l’Associazione Mondiale degli Editori e della Stampa quotidiana, da FIEG, Federazione Italiana Editori Giornali, e da ASIG, Associazione Stampatori Italiana Giornali.

L’edizione di quest’anno, dal titolo “Il futuro da costruire”, ha visto susseguirsi relazioni e tavole rotonde sul futuro di un mezzo di comunicazione che negli ultimi anni ha sofferto per il calo dei lettori e della pubblicità, ma che sta trovando nelle nuove tecnologie digitali nuova linfa per rinnovare il proprio patto con i lettori e riproporre sotto una nuova veste un patrimonio di credibilità costruito negli anni.

Presentando i dati del mercato più maturo ed innovativo, quello degli Stati Uniti, Sergio Vitelli, segretario ASIG, ha sottolineato come la fase acuta della crisi sia passata e, anzi, in alcuni casi il numero di copie stampate sia tornato a crescere, mentre i dividendi della pubblicità sui siti internet cominciano a compensare i cali di fatturato della pubblicità cartacea e si affacciano nuovi strumenti come i tablet che permettono di controllare meglio l’esperienza del lettore e di personalizzare i contenuti ed i messaggi pubblicitari.

Nella prima delle due tavole rotonde che hanno concluso la manifestazione si è discusso di nuovi prodotti per i “nativi digitali”. Giornalisti particolarmente impegnati nel mondo web come Paolo Madron, Peter Gomez, Massimo Sideri, Massimo Russo, hanno confrontato, moderati dal direttore generale FIEG Fabrizio Carotti, le rispettive esperienze di approccio con un mondo, quello dell’informazione sulla Rete, che ha “regole di ingaggio” profondamente diverse da quelle del prodotto su carta, dove la gerarchizzazione delle notizie non viene decisa dalla redazione ma dal gradimento dei lettori, e dove l’informazione non viene calata dall’alto verso il basso ma si forma nell’interazione orizzontale e nella partecipazione degli utenti del sito.

“La crisi è stata forte ma c’è un’inversione di tendenza – ha detto Fabrizio Carotti -. Si vede l’uscita dalla crisi anche se nel primo trimestre del 2011 non abbiamo avuto i risultati che ci aspettavamo. Dopo il periodo nero del 2009 qualche segnale di ripresa si comincia a vedere – ha aggiunto il direttore generale FIEG -. Nel 2010 il Mol delle aziende ha invertito il segno anche se nel primo trimestre di quest’anno ci aspettavamo qualcosa di più. Le vendite sono rimaste stabili, ma la pubblicità è calata”. Carotti ha ricordato che negli ultimi tempi “le aziende hanno effettuato profondi processi di trasformazione nelle loro strutture di produzione e ora è necessario proseguire su una strada di forte trasformazione del settore”.  Una delle principali sfide, secondo il d.g. FIEG, è l’adattamento e l’integrazione “tra prodotti cartacei e prodotti internet: la soluzione infatti – ha sottolineato – non è trasportare il cartaceo su video, ma creare prodotti nuovi”.

Nella seconda tavola rotonda, coordinata dal presidente FCP Michele Muzii, i responsabili delle maggiori concessionarie di pubblicità operanti sulla carta stampata si sono confrontati sulle strategie e sulle esperienze maturate per rilanciare la pubblicità sul prodotto stampato e per gestire in maniera ordinata la transizione verso i nuovi canali digitali.

Nicola Pianon di Boston Consulting, sempre sul tema della pubblicità, ha poi fatto il punto sulle strategie riguardanti la lenta transizione verso il digitale. La carta non è destinata a sparire nel medio periodo, ma il Web e i prodotti digitali mobili aprono grandi opportunità per raggiungere mercati e consumatori che non vedono più nel quotidiano tradizionale una fonte primaria di informazione.

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