Televisione Digitale Terrestre, cosa significa per un grande gruppo come Almaviva: Media Duemila ne parla con Luigi Viscione, responsabile Service Line e IT di Gruppo.
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Sì anche noi abbiamo lavorato su tutta una serie di progetti, legati allo sviluppo del digitale terrestre, ce ne siamo occupati all’inizio di questa avventura che segna la fine di un’epoca e cioè della televisione analogica. Molti dei progetti che abbiamo curato coinvolgevano i principali broadcaster e, ad esempio, la Fondazione Ugo Bordoni. In particolare siamo stati impegnati soprattutto nel settore che riguarda le applicazioni per il decoder, il cosiddetto set-top-box, utilizzando il linguaggio Java-MHP, tipico di questi dispositivi. Fu allestito un laboratorio che riproduceva nel dettaglio uno studio televisivo per la trasmissione del segnale digitale terrestre, comprensivo di contenuti e applicazioni. Posso dire fummo troppo in anticipo sui tempi. In quel momento la data dello Switch off sembrava allontanarsi continuamente, abbiamo dunque focalizzato i nostri obiettivi su altri campi di interesse, mantenendo sempre un presidio su questo settore, pronti a seguire l’orientamento del mercato.
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La sua idea sui possibili vantaggi di questa nuova televisione, da esperto in tecnologie come lo si evince anche dalla carica di presidente ESI (European Software Institute)?
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Prima di tutto è assolutamente necessario avere sempre ben chiaro il concetto che qualsiasi tecnologia a disposizione dell’uomo deve essere semplice da usare. L’utente finale ne deve poter usufruire intuitivamente. Ricordo che un tipo di servizio al quale stavamo lavorando avrebbe permesso ad una persona di chiedere aiuto semplicemente digitando il numero di telefono sul telecomando. In questo caso un addetto del call center dedicato, ricevuta la richiesta, si sarebbe attivato a raggiungere la persona in difficoltà . Un servizio che per gli anziani è certamente primario.
Un altro ambito di applicazione potrebbe essere il sostegno ai diversamente abili. Lo stesso servizio avrebbe potuto infine avere sbocchi interessanti anche per il settore della pubblicità interattiva. In questo caso l’utente avrebbe potuto chiedere maggiori informazioni sul prodotto pubblicizzato in TV, una icona posta sullo schermo avrebbe segnalato la possibilità di accedere ad una applicazione interattiva, navigabile con il telecomando. Gesto facile, intuitivo… ecco che grazie alla televisione digitale terrestre la pubblicità può diventare interattiva, questa sicuramente può essere considerata una killer application.
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Servizi sempre più tarati sulle esigenze dell’utente: questo il settore strategico?
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Certo, sono convinto che ciò che si può considerare strategico in questo ambito, oltre allo strato dei contenuti televisivi, è la fornitura di servizi evoluti e soprattutto utili al cittadino, ma per arrivare a questo c’è bisogno di fare sistema a tutto tondo. Sarebbe utile proporre uno studio sulle reali esigenze dell’utente. Un esempio pratico che viene dall’esperienza personale. Da utente smaliziato quale sono, posseggo, sin dalla fase della sperimentazione, un decoder per il digitale terrestre. Uno strumento che giudico utile perché la televisione in generale si vede meglio ed ho più canali a disposizione, ma ciò di cui non vorrei fare a meno veramente è l’applicazione sul canale Coming soon,perché mi permette di sapere in maniera veloce e semplice in quale sala cinematografica più vicina a casa danno il film scelto per la serata, un servizio molto vicino al vivere quotidiano. Aggiungo che immagino come utilissimo un servizio sul traffico consultabile attraverso un canale televisivo che permette di scegliere la strada meno congestionata per andare in ufficio, ad accompagnare i figli a scuola o a fare shopping.
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Cosa pensa per il futuro, potrebbe lavorare ancora per questo settore?
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Il laboratorio si è trasformato in un Centro di Competenza formato da tecnici molto validi, in grado di sviluppare rapidamente nuove applicazioni. Noi di Almaviva siamo pronti a raccogliere le nuove sfide sempre. Il nostro core business si compone di due pilastri: l’ICT e i sevizi Contact Center, credo che il digitale terrestre, nelle modalità prima descritte, possa servire da trait d’union tra questi due mondi, con l’obiettivo di sviluppare servizi al cittadino.
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Pubblica Amministrazione…
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Un potenziale enorme. Le iniziative del ministro vanno nella direzione di poter misurare un settore che finora non aveva nessun tipo di feedback strutturato. La televisione digitale terrestre potrebbe essere lo strumento ideale per offrire una PA completamente trasparente e diffusa capillarmente nelle case di tutti gli italiani. Immaginiamo un canale dedicato a servizi informativi quali gli orari degli sportelli, prenotazioni visite mediche o altro ancora. Non solo si decongestionerebbero altri canali, ma si semplificherebbe la vita di molte persone. Ritorno alla prima teoria: servizi semplici e risposte immediate. Chiunque può inserire il suo codice fiscale attraverso il telecomando e richiedere l’estratto INPS, ancora più semplice inviare il proprio numero di telefono ed essere richiamati per prenotare qualsiasi tipo di servizio.
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Dal punto di vista della tecnologia?
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Determinante sarà andare oltre il digitale televisivo, progettando una piattaforma di ricezione unificata, pensando ad un decoder valido sia per la televisione che per l’Internet e aperto ai diversi modelli di business (freeTV, PayTV).
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Maria Pia Rossignaud
mediaduemila@mediaduemila.it