Da oggi inizia la collaborazione con Philippe Cahen, analista dei segnali deboli che permettono di anticipare le tendenze. Derrick ed io abbiamo scelto di riportare all’attenzione dei nostri lettori alcuni temi scelti dalla Newsletter mensile di particolare interesse per il mondo del business e non solo. Iniziamo con un tema forete: l’era della delocalizzazione è finita.
In questo giorni di periodo elettorale francese si sente parlare spesso di delocalizzazione del lavoro in Asia con il pretesto che i salari sono 100 volte più bassi che in Francia o generalmente in Europa. In Cina e Tailandia si paga 7 dollari per un giorno di lavoro, nelle Filippine 9,7 $ ma i salari dei dirigenti in Cina stanno raggiungendo i livelli occidentali. In effeti in molte regioni del mondo i salari salgono allo scopo di aumentare il potere di acquisto e fronteggiare la diminuzione dei consumi degli europei ed anche per sviluppare un nuovo modello economico in modo che la Cina possa affontare l’invecchiamento della popolazione e le nuove tensioni sociali. Sebbene i nuovi paesi per la delocalizzazione sono la Cambogia, il Laos, Il Vietnam e la Birmania c’è da sottolineare che i costi locali, riattivare il commercio, la differenza di qualità, il miglioramento degli strumenti fanno intravedere che il momento della rilocazione è arrivato.

Le Boston Cosoulting Group dice che l’anno della svolta è il 2015. Se fosse il 2014 o il 2017, l’importante è non perdere questo appuntamento.

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