La vignetta è esilarante: fondendo l’antico che più antico non si può della comunicazione con il moderno che più moderno non ce n’è, trasforma la confessione del signor Mario al don Luigi di turno nell’impari colloquio tra l’Adamo coperto solo d’una foglia di fico già rivelatrice e Dio che sa da sempre tutto. Perché, quando Mario sta per ‘sputare il rospo’ della colpa commessa (“Padre, ho peccato”), il reverendo, reso onnisciente dal suo computer aperto sulla pagina di Facebook, lo gela con un “l’ho saputo”.
La gag introduce l’inchiesta condotta da Stefano D’Alessio, Simona D’Amico, Eleonora Coderoni su ComunicLab.it, un magazine di comunicazione e media della Sapienza Università:  http://www.comuniclab.it/80176/tweet-autoreferenziali. I tre indagatori della rete hanno osservato il comportamento dei VIP (più o meno tali, ma anche non), per un periodo di 15 giorni che va dal 23 gennaio al 5 febbraio, e hanno cercato di capire in che modo utilizzano Twitter, di cosa parlano, come si relazionano e come  interagiscono con gli altri utenti. Sono stati ‘ascoltati’ e confrontati i cinguettii di personaggi della politica, della musica, dello sport.
Stefano, Simona ed Eleonora hanno raggiunto un unico risultato: che i tweet dei ricchi e famosi sono autoreferenziali. E hanno pure scoperto, o meglio documentato, che le star ignorano l’interazione con i fans, cioè trascurano del tutto una delle componenti principali di Twitter e, in genere, dei social media. Bene, cioè magari male, quanto a giudizio di valore sui risultati dell’inchiesta. Però, non è che ci sia di che stupirsi realmente: anche i ‘non ricchi e famosi’, i ‘signori nessun’ che s’esercitano con le 140 canoniche battute, amano esibirsi in twitter autoreferenziali e godono più a essere ritwittati che a ritwittare.
Così è, che vi paia o no.  O, almeno, per rispettare Pirandello, se non Twitter, così mi pare che sia. Anzi, sapete che vi dico?, quasi quasi vado a fare subito un tweet per non privare i miei followers di questa mia geniale pensata… Magari, qualcuno la ritwitta!

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