“Un dibattito intelligente e inconsueto” così Derrick de Kerchove ha definito le tre ore circa di confronto sul futuro dell’alta definizione TV nel nostro paese, organizzato dall’Osservatorio TuttiMedia insieme al Forum HD Italia, presso la sede della FIEG, giovedì 24 maggio.
Un vero brainstorming, a ruota libera, che ha permesso di toccare, con un tono informale ma anche molto approfondito questioni nevralgiche per lo scenario multimediale italiano. Insieme allo stesso de Kerchove ed al direttore Maria Pia Rossignaud, fra gli altri, il presidente dell’HD Forum Benito Mari, il vice presidente Sebastiano Trigila, Ferdinando Parisi del consiglio dello stesso Forum HD a nome della SG Microelettronics, Marco Pellegrinato, capo delle ricerche tecnologiche di Mediaset, e Michele Mezza, giornalista Rai e docente di Teoria e tecnica dei nuovi media, Cesare Protettì, docente di comunicazione alla Lumsa.
Esperti, manager, osservatori e docenti insieme a discutere di un fenomeno, come le nuove potenze dell’immagine, che stanno riclassificando tutti i segmenti della filiera televisiva.
“Un fenomeno tecnologico- ha voluto precisare in apertura dei lavori Derrick de Kerchove – che non potremo mai afferrare se rimaniamo sul terreno della tecnologia e non ci sforziamo di decifrare le dinamiche sociali che l’animano, come l’atomizzazione dello spettatore, e la domanda di ubiquità che viene dal consumatore di televisione”.
Un’impostazione questa del consulente scientifico di Media Duemila che ha trovato convinta adesione da parte degli altri interlocutori del dibattito, a partire dallo stesso presidente del Forum HD che ha spiegato come lo stesso 3D, nel campo della realtà aumentata, stia diventando una commodity, mentre centrale diventa per gli stessi analisti del mercato comprendere le tendenze del cosiddetto Personal Viewing, ossia dell’ambizione di un punto di vista individuale che spinge lo spettatore a selezionare le nuove soluzioni tecnologiche per dare alla TV una più forte capacità di risposta alle domande sociali di perfezione.
Proprio sul tema delle relazioni fra potenziamento dell’immagine e nuovi modelli industriali si è concentrato il dibattito. Michele Mezza ha insistito su quella che ha definito “ il rischio di collasso della TV nazione per gli alti costi che la filiera dell’HD imporrebbe al mercato, secondo la triade: grandi schermi, grandi eventi, grandi diritti”. Un tema che ha portato l’ingegner Pellegrinato a ragionare sul modo in cui i broadcaster nazionale stanno reagendo alla perdita di centralità da parte del contenuto televisivo rispetto addirittura all’oggetto televisore. “ I gruppi italiani – dice Pellegrinatto – stanno cercando di riprodurre un nuovo ambito di consumo televisivo più ampio e articolato del vecchio mercato analogico, ma pur sempre recintato, per ottenere il riconoscimento dell’Auditel e della pubblicità”.
Ma davvero il 3D, ha chiesto Maria Pia Rossignaud, risponde ad una chiara e consistente domanda sociale?
de Kerchove ha risposto richiamando l’esperienza della prospettiva nel rinascimento: quello fu un passaggio epocale che veniva sollecitato dai processi di emancipazione sociale e tecnologica dell’artigiano e dell’artista del tempo. Lo stesso sta capitando al prodotto TV. Un prodotto, ha insistito Mezza, che alza oltre misura la soglia della competizione, rendendo le formule industriali e letterarie del sistema televisivo italiano fuori mercato, così come accadde con il cinema europeo al confronto del gigantismo di Hollywood negli anni ’50. Un altro elemento selettivo, ha rilanciato Trigila, insieme a Parisi è il fattore schermo. I nuovi monitor televisivi prevederanno una diversa configurazione della stessa casa che li ospiterà, e richiederanno un investimento emotivo che pretenderà alta qualità di contenuti. Per fortuna, ha aggiunto Trigila, in Italia abbiamo imposto una uniformità degli standard che riduce per l’utente la confusione e il digital divide. Quali sono le variabili del sistema? Ha chiesto Protettì, e come ritrova una mission il servizio pubblico, è il tema posto da de Kerchove. Quesiti che rimandano ad un orizzonte ancora in evoluzione, dove la combinazione di soluzioni e opportunità non lascerà nulla eguale a se stesso.
Redazione di Media Duemila
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