di FORTUNATO PINTO –

Le nocciole per una crema che di cioccolato non si poteva fare, perché era impossibile importare il cacao ma anche strategia ed attenzione per tutti coloro che arrivavano ed arrivano a lavorare nell’azienda. La Ferrero Spa che è un marchio internazionale ma soprattutto il simbolo della creatività italiana. Gli ovetti Kinder li ha voluti lui, Michele Ferrero. A tutto il management  contrario, perché le uova di cioccolato si vendono solo a Pasqua, rispose: “Ed io farò di ogni giorno una Pasqua per tutti i bambini”.  Siamo presso lo studio legale Puoti-Longobardi, l’Ambasciatore Fulci  quale Presidente della Ferrero Spa ha ritirato il premio “Nostalgia di Futuro” 2011, in ricordo di Giovanni Giovannini. Il premio è stato assegnato all’azienda per la “Fabbrica Sostenibile”,  per  l’impegno nelle strategie di Responsabilità Sociale e Sostenibilità del Gruppo e per le iniziative ed attività sviluppate in tutto il mondo.

E’ l’occasione per ricordare che la Ferrero ha nel suo Dna il concetto di responsabilità sociale e già negli anni Quaranta si occupava dei suoi dipendenti: “Diversamente da quanto accadeva nel sud Italia, dove gli agricoltori abbandonavano la terra per trasferirsi in Germania o in Svizzera, oppure nel triangolo industriale, la Ferrero si occupava di portare i suoi dipendenti avanti e indietro dalla campagna, facendo in modo che potessero guadagnare abbastanza denaro per ampliare i propri poderi. Quegli agricoltori – ricorda l’Ambasciatore Fulci – erano valore per il territorio, con loro la Ferrero ha inventato il contadino faber”.

Gianni Puoti, illustre avvocato, amico di Media Duemila, rettore dell’Università UNISU ha ricordato la grande battaglia che la Ferreo ha vinto in Cina dove hanno copiato i Ferrero Rocher: “Abbiamo vinto, nessuno può produrre quel tipo di cioccolatini – spiega – nel 2008 la Ferrero ha vinto la causa contro la Montresor, ditta cinese che contraffaceva i prodotti italiani, unico caso al mondo in cui la Corte Suprema di Pechino ha confermato la sentenza nella quale l’azienda cinese era accusata di concorrenza sleale”.

“Alla Ferrero i giovani insegnano agli anziani. Chi lavora alla Ferrero si sente come in una grande famiglia, ha zone in cui rilassarsi, come palestre oppure sale informatiche. Tutti ricevono sostegno per se stessi e per la famiglia. In questo modo attorno all’azienda si crea un tessuto connettivo che unisce anche chi non è dipendete”,  spiega Fulci alla presenza dei soci di Media Duemila, di Gianni Puoti (Magnifico Rettore Università Telematica Unisu Niccolò Cusano) e di Gianni Letta, Presidente onorario del Premio.

“La Ferrero – continua Fulci – si differenzia dagli altri per due motivi: in un primo luogo le zone più povere hanno modo svilupparsi grazie alle Imprese Sociali, create da Michele Ferrero. L’ultima è stata inaugurata a Johannesburg in Sud Africa. In secondo luogo perché la Ferrero non è una Grounding Foundation, che si occupa soltanto di finanziare gli aiuti umanitari, ma è una Active Foundation, che si impegna in prima persona sostenendo l’educazione e la salute delle aree in cui opera”.

Gianni Letta  sottolinea che la Ferrero è una grande azienda, certo, con una ormai lunga tradizione, ma allo stesso tempo è una delle più moderne al mondo: “Non è un’azienda che delocalizza ma piuttosto porta in giro per il mondo la qualità italiana. Ferrero è un marchio che ha portato in alto l’Italia, è sintesi della qualità italiana. Il premio Nostalgia di Futuro è un riconoscimento che ricorda quanto è importante seguire la tradizione senza  sottovalutare la modernità”.

Letta ricorda anche il grande lavoro che ha visto Fulci impegnato all’Onu per la riforma del Consiglio di sicurezza: “Con l’invenzione dei Coffee Club riuscì a far sì che paesi come Giappone e Germania non si imponessero sugli altri. Con un pizzico di creatività tutta italiana, l’Ambasciatore è riuscito a portare dalla sua parte i rappresentanti degli (allora) 182 paesi membri e si evitò una riforma per molti versi non proprio giusta”.

“Michele Ferrero è un uomo che viene raccontato come dedito completamente al lavora – chiede Maria Pia Rossignaud, neo eletta presidente dell’Associazione Amici di Media Duemila – che a più di 80 anni si reca ogni giorno in fabbrica per pensare al futuro”. “E’ un uomo che trova rifugio nel suo lavoro – risponde Fulci – gira tra i supermercati per vedere i suoi prodotti. Non è un uomo immagine della sua azienda. Nonostante io abbia insistito più volte, mi ha sempre risposto che non ha intenzione di farsi pubblicità. Sostiene che la pubblicità è per i suoi prodotti e che la paga anche profumatamente!”. E’ Gianni Letta a chiudere l’incontro con una battuta. “ Forse la nostra Maria Pia Rossignaud immagina che Michele Ferrero, come tutti noi, ha Nostalgia di Futuro”.
Ogni anno la Ferrero pubblica il report sull’attività delle Imprese Sociali, tramite questo link il report 2011 pubblicato il 5 luglio scorso.

Fortunato Pinto

media2000@tin.it

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