Kloters, una casa di moda di Torino, ha annunciato la realizzazione di una maglietta in grado di pulire l’aria. Il suo nome è RepAir e a giorni sarà in vendita sulla piattaforma di raccolta fondi Kickstarter mentre arriverà nei negozi a giugno. RepAir ha un inserto chiamato The Breath composto del materiale che effettivamente pulisce l’aria. Abbiamo intervistato i responsabili di Kloters per capirne di più.
Com’è nata l’idea di unire moda e attenzione per l’ambiente? È il primo esperimento del genere per la vostra azienda?
Kloters è nato con l’obiettivo di disegnare e commercializzare prodotti che facciano stare ben chi li indossa. I tre valori fondanti del nostro beand sono stile, comfort e sostenibilità perchè pensiamo che si possa stare bene indossando i nostri capi se sono comodi, se i nostri clienti sanno di indossare qualcosa di ricercato stilisticamente ma anche se si ha la certezza che sono stati prodotti senza sfruttare altre persone o senza sfruttare indebitamente le risorse del nostro pianeta.
Non tutti sanno che la moda è il secondo settore industriale più inquinante dopo l’oil and gas. Per questo abbiamo cominciato ad analizzare tutto il ciclo di vita dei nostri prodotti per capire come ridurne l’impatto. Abbiamo cominciato selezionando materiali e accorgimenti che aumentassero la durata dei nostri prodotti perchè uno dei problemi principali del ciclo della moda è proprio lo smaltimento dei capi non più utilizzati. Poi abbiamo cominciato a cercare materiali a basso impatto ambientale e nella nostra ricerca ci siamo imbattuti in the Breath, un materiale sviluppato da Anemotech, che pulisce l’aria dalle sostanze inquinanti.
Ci è subito piaciuta l’idea di creare un capo di abbigliamento che non solo riducesse l’impatto dovuto alla sua produzione (RepAir è pensato con gli stessi criteri di durevolezza degli altri nostri prodotti) ma anche che fosse un contributore attivo a ridurre l’inquinamento prodotto da altri. Anemotech, che non aveva ancora utilizzato te Breath nel campo dell’abbigliamento, è stata da subito entusiasta dell’idea.
Uno dei vostri punti vendita si trova a Torino, città che notoriamente ha problemi di smog. Anche questo ha influito sulla decisione di produrre RepAir?
Noi siamo Italiani e viviamo tra Milano e Torino, città che per spesso hanno problemi di inquinamento dovuto al traffico. L’impatto potenziale sul ridurre l’inquinamento (e potenzialmente i provvedimenti di restrizione del traffico dovuto all’inquinamento) nelle nostre città è parte della visione che abbiamo con RepAir. L’abbigliamento è uno dei pochi settori di cui inevitabilmente non possiamo fare a meno. Il fatto che ognuno di noi indossi diversi metri quadrati di tessuto per coprirsi, rappresenta un elevatissimo potenziale per poter risolvere un problema diffuso come l’inquinamento. Per questo nel pensare a RepAir ci siamo chiesti “può una t-shirt cambiare il mondo?”. La risposta per noi è “una t-shirt forse no, ma molte si”. Uno degli obiettivi del progetto RepAir è anche aumentare la consapevolezza del problema ambientale tra chi viv e in città. RepAir se usata una giornata assorbe l’inquinamento prodotto da due automobili. Ma se chi indossa la t-shirt usa la bicicletta o i mezzi pubblici invece dell’automobile l’impatto è di eliminare l’inquinamento di 3 automobili. Per noi questo è il concetto di sharing ecology: il problema dell’inquinamento è un problema creato da tutti noi, e la soluzione è alla nostra portata se diventa condivisa.
In termini di tempo quanto è durata la progettazione?
Sono passati circa 8 mesi da quando abbiamo contattato Anemotech a quando abbiamo prodotto il prototipo definitivo della maglietta. In mezzo testato diverse configurazioni. I problemi che abbiamo dovuto risolvere erano di combinare stile, comfort e sostenibilità. Volevamo un capo che mantenesse un look fashion, minimal ma elegante e che allo stesso tempo fosse comodo da indossare per tutta la giornata con una vestibilità che non rendesse pastidioso l’inserto. Infine dovevamo garantire di posizionare l’inserto filtrante in una posizione che potesse permettere la circolazione dell’aria e che permettesse di avere una superficie filtratnte di dimensioni tali da avere un effetto significativo sulla riduzione dell’inquinamento.
Dopo alcune settimane di test nella configurazione finale pensiamo di aver raggiunto tutti i nostri obiettivi. Ora stiamo ultimando gli ultimi affinamenti sul design per essere pronti alle consegne e alla vendita diretta a partire da giugno. A maggio sarà possibile però acuiqstare la t-shirt ad un prezzo di lancio (a partire da 29 Euro) su kickstarter.
Ci spiegate tecnicamente come funzionano RepAir e the Breath?
Kloters RepAir è dotata di una tasca antibatterica, realizzata con una rete che permette il passaggio dell’aria, in cui è contenuto un inserto di the Breath®, un materiale brevettato e testato dalla società Anemotech. Il tessuto the Breath® è composto da 3 strati. Gli strati esterni, antibatterici e stampabili, filtrano le molecole inquinanti e i cattivi odori che vengono intrappolati e disgregati dalla cartuccia interna attivata da nano molecole. L’inserto di RepAir è in grado di neutralizzare diverse sostanze inquinanti presenti nell’aria, tra cui NOx, SOx, Ozono, Benzene, Formaldeide, COV e Idrocarburi Policiclici Aromatici, responsabili di diversi problemi alla salute tra cui tumori, leucemie, problemi respiratori, irritazioni oculari o nasali. Kloters RepAir intrappola e disgrega anche le molecole di natura organica responsabili dei cattivi odori, contribuendo a migliorare l’aria respirata in tutte le sue dimensioni.
Kloters RepAir non richiede fonti alternative di energia, ma funziona con il naturale flusso dell’aria attraverso il taschino costituito dall’inserto filtrante the Breath®, di cui si consiglia la sostituzione dopo un anno dal primo utilizzo, affinché continui a mantenere la sua efficacia.
Avete a disposizione numero o statistiche in merito all’assorbimento dell’inquinamento? Ad esempio: se 100 persone indossassero RepAir per 1 giorno intero di qualità dell’aria standard, quanto pulirebbero l’aria?
RepAir se esposta ad aria inquinata per una giornata è in grado di assorbire l’inquinamento prodotto da 2 automobili nello stesso periodo. Quindi 100 t-shirt annullerebbero l’inquinamento di 200 auto: per questo è importante la scala della diffusione per un impatto signifiagtivo. Gli studi sull’efficacia di the Breath® sono stati condotti da Anemotech, società che detiene la tecnologia di questo innovativo materiale, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, Dipartimento SIMAU. I test sono stati realizzati su un campione di the Breath di 64 centimetri quadrati, secondo gli standard UNI, ISO e ANSI, in particolare:
– ISO 16000-9: test per la determinazione del flusso specifico per superficie di emissione di composti organici volatili (VOC) da prodotti di nuova costruzione o prodotti di finitura in condizioni climatiche definite;
– UNI 11247: test per la determinazione dell’indice di abbattimento fotocatalitico degli ossidi di azoto in aria da parte di materiali inorganici;
– Test ANSI/AHAMAC-1-2015: metodo di misura delle prestazioni dei purificatori d’aria per suo domestico;
La tabella di seguito riporta i risultati di assorbimento conseguiti nei test:
I valori di assorbimento misurati in laboratorio sono stati poi comparati con i dati di emissioni misurati in centro a Milano e con dati ACI sulle emissioni delle automobili, per calcolare il numero di automobili il cui inquinamento si stima venga assorbito da RepAir. Attraverso le ricerche e le analisi condotte dall’Università Politecnica delle Marche, si è creato quindi un modello dal quale si è potuto stimare per proiezione, che ogni t-shirt RepAir sia in grado, grazie all’inserto the Breath® di Anemotech, di assorbire 1 volta e mezza i Composti Organici Volatili prodotti da un’auto a benzina e la metà dei NO2 prodotti da un’auto diesel.