scavi di pompei
scavi di pompei

Si discuterà di “Beni Culturali”, da tutti riconosciuti come la principale risorsa del Paese Italia, ma da pochissimi considerati nelle buone pratiche di governo, nel ”Primo Workshop italiano di intelligenza connettiva” che si terrà al Future Centre di Venezia il 5 dicembre prossimo.
A dare appuntamento ad esperti, studiosi, giornalisti e 60 studenti del Master internazionale di Management dei Beni Culturali di Venezia, è l’Osservatorio TuttiMedia, nell’ambito del ciclo d’incontri del format scientifico e divulgativo dedicato a “Cultura e Tecnologia”.
Gli approfondimenti della giornata ruoteranno intorno al territorio come “bene culturale ” e dunque “fabbrica del terzo millennio”.
Il tema della tutela e della valorizzazione del Patrimonio Culturale italiano ricorre spesso, con scarsi risultati, tra gli impegni di numerosi Governi che nelle esternazioni, più che nelle buone pratiche, affermano la “centralità” della cultura da cui far ripartire l’Italia.
L’Osservatorio TuttiMedia da tempo ha raccolto questa sfida, coniugandola strettamente allo sviluppo e all’applicazione delle tecnologie digitali per far crescere l’intera nazione, portando dovunque le opportunità della conoscenza.
Il Future Centre di Venezia, socio OTM, attraverso il direttore Gian Paolo Balboni, ha condiviso l’iniziativa perché già da tempo impegnato con diversi progetti in ambito Beni Culturali, tra cui le recenti applicazioni per smartphone e tablet, basate sulle tecnologie Realtà Aumentata (AR) e Near Field Communication (NFC), con le quali è possibile navigare immediatamente e con estrema facilità alla scoperta di approfondimenti culturali dei vari ambienti dell’ex Convento San Salvador sede del Future Centre.
L’innovativa modalità di visitare la sede monumentale di una struttura, rinnova l’impegno di “Telecom Italia Future Centre” nello sviluppo di tecnologie ICT applicate ai Beni Culturali, per dimostrare che è possibile sperimentare una fruizione moderna del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese.
Il ”Primo Workshop italiano di intelligenza connettiva” dedicato ai Beni Culturali sarà aperto dalle riflessioni di Gian Antonio Stella, giornalista del “Corriere della Sera”, autore del libro inchiesta “Vandali, assalto alle bellezze d’Italia” sul tema dei mali che attanagliano il futuro del nostro patrimonio culturale, primo fra tutti la cattiva gestione delle città d’arte e dei siti monumentali.
Il massmediologo, Derrick de Kerckhove, direttore scientifico di “Media Duemila”, introdurrà il modello di studio denominato“Atelier d’intelligenza Connettiva” e tratterà il tema d’approfondimento “Nuovi modelli di business per una cultura 2.0”.
Il “caso Pompei”, dove crolli quotidiani portano all’attenzione mondiale il dramma che vive quest’area archeologica, molto spesso usata come paradigma di un’Italia che non funziona, verrà affrontato con l’architetto Antonio Irlando, responsabile dell’Osservatorio Patrimonio Culturale, in collegamento video dall’area archeologica vesuviana.
Altri temi di grande attualità affrontati con esperti del CNR, della FUB, dell’Università di Venezia e Trieste in un confronto serrato con i 60 studenti del corso di “Management dei beni culturali” di Venezia sono: “Crowdfunding e start Up: soluzioni alternative per la gestione dei Beni Culturali?”; “Agenda Digitale e Beni Culturali: quale interscambio?”; “Il Bene Culturale come leadership della cultura contemporanea digitale”; “Quale archivio digitale per il patrimonio culturale?” ed infine, in tema con uno dei maggiori problemi del territorio veneziano “Come regolamentare i flussi turistici in città d’arte come Venezia?”.

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