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L’applicazione per iPad “Abitare – Being Renzo Piano” ha vinto il primo Premio alla 14° edizione del Premio Moebius Multimedia Lugano, sezione e-Book. Il format esclusivo di Abitare è stato sviluppato in partnership con CEFRIEL, Politecnico di Milano, e racconta sei mesi di vita e progetti del celebre architetto in un percorso di immagini, materiali e video dello stesso Piano i cui contenuti, sviluppati con il contributo della redazione di Abitare, vengono ulteriormente valorizzati dalle funzionalità interattive.
Media Duemila ne parla con Anna Foppiano, architetto, curatrice del numero “Abitare – Being Renzo Piano” (“Abitare”, 497, novembre 2009) e con l’Editore.

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Il progetto “Abitare – Being Renzo Piano” come nasce?Â

Breve premessa. “Abitare” è una rivista di architettura e design nata a Milano all’inizio degli anni Sessanta (imminente la pubblicazione a cura di Rizzoli International di un grande libro che racconta i 50 anni della sua storia). Attualmente la rivista è diretta da Stefano Boeri ed è edita da Abitare Segesta, che fa parte del gruppo Rizzoli Corriere della Sera.
“Abitare – Being Renzo Piano” è il primo risultato di un progetto editoriale della rivista, partito lo scorso anno, su cui abbiamo investito molte energie. Tra poche settimane è in uscita il secondo numero della serie, “Abitare – Being Norman Foster”, e altri sono già in preparazione.
Dall’elaborazione dei contenuti del numero speciale “Abitare – Being Renzo Piano”, pubblicato nel novembre 2009, ha preso forma l’applicazione, scaricabile dall’Apple Store dal maggio 2010, cioè in tempo reale rispetto all’arrivo degli iPad in Italia.
La formula editoriale “Abitare – Being” pare essere stata molto apprezzata dai lettori. Questo consenso, unito a quello della critica (non solo di settore), è stato per noi in qualche modo la prova che un’idea un po’ temeraria, sperimentale, soprattutto non convenzionale, oltre ad avere una propria energia interna ne genera di nuova.
Ecco sinteticamente di cosa si tratta. Partendo da un’intuizione di Stefano Boeri, con “Abitare – Being” abbiamo deciso di dedicare una serie di numeri speciali a grandi personalità nel campo dell’architettura – ma la formula si può estendere all’intero mondo della progettazione, delle arti visive, e anche ad ambiti diversi, come quello dello sport – numeri da costruire in modo assolutamente originale rispetto alle tradizionali pubblicazioni monografiche. Volendo usare uno slogan, l’idea è quella di cercare di vedere il mondo con gli occhi del progettista, e poi trasmettere queste “visioni” attraverso le pagine della rivista, o – come è stato possibile fare in un secondo tempo – attraverso le schermate di un’applicazione informatica. Il presupposto è raccontare un mestiere – nello specifico quello dell’architettura – da un punto di vista interno, cercando contemporaneamente di comporre ritratti originali di progettisti che questo mestiere lo vivono in maniera militante, assoluta, significativa. Una descrizione reale e pulsante, lontana dalle costruzioni agiografiche o accademiche. Non statica, appunto, ma in movimento. Non filtrata, ma registrata in presa diretta.

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Grafica innovativa, multimedialità e lavoro giornalistico tradizionale, so che alcuni giornalisti hanno seguito l’architetto, di chi è stata l’idea?

Fare tutto questo presuppone un patto fiduciario, potremmo quasi dire di sangue, con chi accetta di diventare un oggetto di studio ravvicinato: occorre in pratica un lasciapassare che permetta ad “Abitare – Being”, attraverso i curatori del numero, di osservare da vicino la sua vita quotidiana in studio, in viaggio, nei cantieri; di essere testimone diretto dei ritmi, delle abitudini, delle procedure, dei punti di forza e anche delle potenziali debolezze del suo lavoro, e di quello dei suoi collaboratori. Per quanto riguarda le esperienze già fatte, abbiamo avuto la fortuna di trovare sia in Renzo Piano che in Norman Foster, e nei loro studi, alleati perfetti, energici ed estremamente generosi. Il loro contributo – il metodo, i pensieri, le passioni – è stato fondamentale, così come il fatto che abbiano accettato il presupposto (non scontato) di lasciare ad “Abitare – Being” una totale autonomia nella costruzione e nella scelta dei contenuti.
Occorre poi tempo. “Abitare – Being” vuole raccontare un mondo e non un episodio, e quindi è necessario che la nostra missione da “embedded” abbia la durata realistica e impegnativa di alcuni mesi. Oggi il tempo lungo è senz’altro un’anomalia, e anche un grande privilegio, considerando i ritmi sincopati con cui attualmente si producono i contenuti per la carta stampata e, ancora di più, per Internet.
Occorre poi un progetto grafico speciale, riconoscibile rispetto a quello abituale della rivista ma ripensato perché destinato a un numero monografico – appunto – speciale, che ha una differente sequenza narrativa, una diversa struttura e materiali iconografici del tutto originali. Mario Piazza, art director di “Abitare”, ha costruito un progetto forte, il cui carattere è riuscito poi a trasferire, con i necessari adattamenti, nell’applicazione per iPad.
Per forza di cose, in una rivista di architettura la costruzione grafica e visiva delle pagine è nevralgica, e i redattori lavorano moltissimo a fianco dei grafici. Il loro ruolo – di Carla Brusaferri, Elena Liberatore e Fabio Grazioli – è stato centrale, e la conoscenza condivisa dei contenuti ha permesso loro di essere attivi e propositivi anche nel momento della traformazione delle pagine della rivista nelle schermate dell’applicazione. Fabio Grazioli, in particolare, ha governato questo flusso.
La struttura di “Abitare – Being Renzo Piano” – prima nel numero e poi, ulteriormente potenziata, nell’applicazione – ha una spina dorsale cronologica, resoconto effettivo di sei mesi di attività di Renzo Piano. Seguendo il ritmo del suo calendario di lavoro, una prima parte è dedicata ai viaggi nei cantieri – negli Stati Uniti e in varie città europee -, una seconda al racconto della vita di studio – a Parigi, a Genova e a New York. Tutti gli avvenimenti, i passaggi, gli spostamenti, sono documentati dalle fotografie di Giovanna Silva. La formula della “presa diretta” – schegge delle conversazioni che durante il viaggio abbiamo continuamente registrato – fa sì che la voce dello stesso Piano sia una presenza ricorrente in ogni parte del numero. Insieme ai nostri resoconti, alla storia corale dello studio costruita dall’insieme dei ricordi di tutti i suoi partner, ai pensieri e alle questioni aperte che abbiamo sollecitato a suoi colleghi e compagni di strada (seguiti da repliche a caldo). Ci sono poi sezioni dedicate al funzionamento dello studio come grande “macchina progettuale” – il famoso workshop dei modelli, i modi di organizzazione interna del lavoro, i sistemi di archiviazione, l’attività della Fondazione – e un abaco dei progetti realizzati in quarant’anni di attività, in forma analitica e nella rappresentazione visionaria della “Piano City” immaginata da Salottobuono. E molto altro.
Uno degli aspetti più interessanti del passaggio dal numero stampato all’applicazione per iPad, è che contenuti, materiali e struttura si sono rivelati efficaci e flessibili di fronte alle aumentate potenzialità dello strumento di comunicazione. Lo schermo – con gli effetti di scorrimento, movimento, zoom – consente una visione ad alta definizione delle immagini – fotografie e disegni; lo strumento, di per sé, ha un altissimo potenziale di “messa in scena” che aiuta la trasmissione dell’idea di un mondo; l'”illimitatezza” dello spazio a disposizione permette di immaginare aggiornamenti e anche arricchimenti con materiali di archivio della rivista. Questa esperienza in qualche modo prova che carta stampata ed e-Books non sono necessariamente universi contrastanti, con il secondo minacciosamente pronto a fagocitare il primo, ma al contrario due mondi in evoluzione, in grado di potenziarsi e arricchirsi reciprocamente.

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Cosa significa iPad per le riviste di settore come Abitare?

“Per una rivista di settore come Abitare l’iPad, così come in precedenza il Web, è un arricchimento, una ulteriore opportunità. Un mezzo efficace per fruire di tutti quei contenuti diversi, che nascono dalla produzione degli articoli per le rivista e che sulla carta non possono trovare espressione, come la visualizzazione in 3D dei progetti, le riprese dall’alto di paesaggi urbani, le video interviste che consentono di scoprire anche gli aspetti caratteriali e umani dei personaggi.
Un corredo complessivo di informazioni che trova su iPad una visualizzazione potente e coinvolgente e quindi particolarmente adatto al settore dell’architettura che è tra i più’ curiosi e perennemente alla ricerca di stimoli nuovi da riversare nel proprio lavoro quotidiano.
Per questo abbiamo ritenuto che il nuovo format “Abitare Being”, un prodotto editoriale integrato che dalla carta, che resta il motore centrale della produzione, rimanda al web, alle applicazioni per iPad e per altri tablet, potesse rappresentare un’assoluta novità nel mondo delle riviste di architettura. Il premio vinto unitamente agli ottimi riscontri ottenuti ce lo hanno confermato, tanto che ci accingiamo alla pubblicazione del secondo “Abitare Being”, dedicato al celebre architetto e designer inglese Norman Foster, che sarà in edicola dal 5 novembre e a cui seguirà la versione iPad”.

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Intervista realizzata da Sara Alesi

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In alto alcuni momenti del Premio Moebius Multimedia di Lugano in cui sono presentiAnna Foppiano (curatrice, con Giovanna Silva per le fotografie e l’art direction Mario Piazza, del numero “Abitare Being Renzo Piano”) e Marcello Miradoli (Head of Business Development RCS MediaGroup).

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