di LIVIA SERLUPI CRESCENZI – L’attaccamento degli italiani al contante comincia a vacillare. Nel 2012 quasi un miliardo di euro è stato pagato dagli italiani utilizzando il cellulare come strumento di attivazione del pagamento. Precisamente, l’ammontare dei pagamenti tramite cellulare a distanza (Mobile Remote Payment & Commerce) passa infatti da 700 milioni di euro nel 2011 a oltre 900 milioni di euro nel 2012, registrando una crescita del 30%. Di questi, ben 470 milioni di euro derivano dall’utilizzo del Mobile Payment per l’acquisto dei contenuti digitali per gli smartphone, in crescita del 15% rispetto al 2011: gli italiani abbandonano infatti l’acquisto di contenuti tramite SMS (in calo del 12%) ma si rivolgono agli appstore per effettuare acquisti di applicazioni, dato che registra una crescita del 20%, mentre l’acquisto di beni e servizi, il pagamento bollettini postali, parcheggi e autobus, cresce del 60% raggiungendo un valore di 310 milioni di euro. Dopo l’ampia diffusione degli smartphone, infatti oltre il 50% degli italiani ne sono dotati, nonsotante la limitata disponibilità di servizi per finalizzare gli acquisti, si sta finalmente affermando in Italia l’uso del Mobile Payment. I numeri riportati dalla recente ricerca dell’Osservatorio NFC & Mobile Payment del Politecnico di Milano presentata nel capoluogo lombardo mostrano un mercato in forte crescita che prosegue il trend molto positivo già delineato nel 2011.

Alla base della diffusione del Mobile Payment in Italia ci sono tre fattori chiave: la crescita del 20% dei servizi che consentono di completare gli acquisti online attraverso il telefono cellulare, come il pagamento dei bollettini postali, del canone Rai ma anche dei parcheggi e delle corse degli autobus; la disponibilità della tecnologia che permette di usufruire di questi servizi trasformando il proprio cellulare in un bancomat, grazie all’intesa operativa raggiunta a ottobre dalle principali Telco italiane (Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3g e Poste Mobile) sull’impiego della SIM NFC (Near Field Communication) ed infine una legislazione che incentiva l’uso dei pagamenti elettronici, tradottasi nei decreti “SalvaItalia” e “Sviluppo-bis” i quali hanno oltretutto l’obiettivo di rafforzare la lotta all’evasione e di ridurre l’utilizzo del contante.

Il Mobile si conferma così un canale ottimale per veicolare quegli acquisti dove è importante per i consumatori cogliere un’occasione essendo online in un preciso istante. Turismo e trasporti, coupon, aste e gruppi di acquisto sono i settori più attivi (86% del valore delle transazioni). E diversi negozianti stanno cogliendo a loro volta questa opportunità. Su un campione di oltre 200 tra i principali esercenti attivi nell’eCommerce, 1 esercente su 3 ha puntato anche sul canale Mobile (nel 2011 era 1 esercente su 5). Il 55% dei player attivi ha sviluppato sia l’App sia il Mobile site. Il pagamento diretto con cellulare a fronte di un servizio raggiunge, quindi, un valore pari a 130 dei 310 milioni di euro del Mobile Remote Payment & Commerce per beni e servizi. L’80% circa di questo importo è stato speso per acquistare ricariche telefoniche e pagare i bollettini, come ad esempio il canone Rai o i bollettini postali. Il restante 20% è stato utilizzato per pagare servizi soprattutto nell’ambito della mobilità, tra cui il pagamento della sosta, dei biglietti del trasporto pubblico locale, e di taxi, car&bike sharing e ztl. E proprio questo utilizzo può diventare la “killer application” in grado di diffondere il mobile payment. Si stima, infatti, che siano oltre 700.000 le ore di parcheggio pagate dagli italiani attraverso il cellulare, oltre 600.000 i biglietti di corsa semplice e qualche migliaio le ricariche degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale attivate da Mobile, mentre le corse di taxi pagate con cellulare sono quasi 10.000. Per un totale di oltre 1 milione di transazioni di piccolo importo. Gli ultimi 150 milioni di € del valore del mercato Mobile Remote Payment & Commerce, derivano dalle attività di Mobile Money Transfer, cresciute del 50% nel 2012: l’84% è rappresentato dall’acquisto di ricariche di carte prepagate, il 13% dal trasferimento di credito telefonico e solo il 3% da “vero e proprio” Mobile Money Transfer p2p. mobile-payment1 Fonte:  Osservatorio NFC & Mobile Payment del Politecnico di Milano, febbraio 2013 L’affermazione del pagamento tramite cellulare in Italia è però legata soprattutto all’opportunità di utilizzare lo smartphone come una carta di credito mediante l’impiego della SIM NFC e l’accordo firmato a ottobre 2012, dagli operatori telefonici nazionali ha permesso la realizzazione di una piattaforma comune dedicata al pagamento. Secondo la ricerca del Politecnico, a fine 2016, il numero di utenti che pagheranno mediante una soluzione di Mobile Proximity Payment, oscillerà tra 6,0 e 10,3 milioni di utenti, a fronte di un parco cellulari NFC medio che supera i 25 milioni di unità. Il numero degli esercenti dotati di POS NFC oscillerà tra 405.000 e 610.000, caso quest’ultimo che mantiene nel tempo dinamiche di crescita simili al 2013, già notevoli. In uno scenario possibile in cui gli attori sono convinti dell’investimento in questa nuova modalità di pagamento, il transato intercettato salirebbe a 10,8 miliardi di euro (+130%), di cui 4,3 miliardi di micro-pagamenti (+187%). Per un concreto sguardo al resto del mondo il Global Mobile Money Adoption Survey, rapporto pubblicato in occasione della conferenza di Barcellona – ha rivelato che i pagamenti mobili stanno rapidamente guadagnando terreno nei paesi in via di sviluppo. La maggior parte dei pagamenti dei clienti mobili registrati, circa 56,9 milioni, sono nell’Africa sub-sahariana, dove 34 dei 47 paesi hanno visto migliorare le proprie condizioni di vita, e dove il 37% delle 166 reti di operatori di telefonia mobile hanno implementato i servizi. A ciò si aggiunga che in Kenya, Madagascar, Tanzania e Uganda, ci sono più conti su mobile rispetto ai conti bancari e, in almeno 28 paesi africani, ci sono più agenti di vendita di conti mobili, 520.000, che sportelli bancari. In Europa la Commissione Europea si è mossa l’anno scorso per integrare ulteriormente tra i 27 paesi del mercato i pagamenti tramite carta di credito, internet e mobile e sopperire a una mancanza di concorrenza nel settore. Il Commissario al Mercato Interno Michel Barnier e il commissario alla concorrenza Joaquín Almunia, hanno pubblicato congiuntamente un documento di consultazione al fine di migliorare la trasparenza, l’innovazione e la sicurezza nel mercato unico. E non è mancato l’intervento della vice presidente della Commissione Europea e Responsabile per l’Agenda Digitale che ha dichiarato durante il recente Mobile World Congress di Barcellona che investirà 50 milioni di euro nello sviluppo della tecnologia del 5G wireless, il successore del 4G, come parte del “piano di azione per il wireless”. I soldi andranno nella ricerca e sviluppo della tecnologia 5G. “voglio che l’industria europea diventi una pioniera nel 5G, basato sulla ricerca europea e su lavori ideati in Europa”. Tutto depone a favore di uno sviluppo sostenibile per semplificare e migliorare le nostre vite in rete.

Livia Serlupi Crescenzi media2000@tin.it

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