Qualcuno dice che i vecchi non hanno priorità sulle vaccinazioni perché non sono produttivi. Però l’esperienza degli anziani aiuta, se sappiamo farne uso. “Io ho viste cose che voi[post-millennials] non potete immaginare … e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo … ma non è tempo di morire”. In Giappone, Svizzera e Singapore la speranza di vita mediamente è maggiore di 83 anni, Spagna, Italia e Francia sopra 82; poco più di 50 per molte popolazioni africane. La pandemia non ha modificato sostanzialmente le stime. Anche se le statistiche vanno pesate per i diversi criteri di composizione dei valori, i numeri segnalano la forte disuguaglianza sociale e denunciano l’insensibilità di un’umanità scomposta.
169 – ADULTI CONSUMATORI
Negli Stati Uniti, circa il 70% della popolazione tra 18 e 50 anni prende le notizie da smart devices, telefoni, tablet, computer (Fonte: Pew Research Center). Gli adulti, dai 50 ai 64 anni, hanno come fonte principale la televisione (54%). Oltre i 65, la televisione sale al 68%. In Italia, gli over 65 sono circa il 24%, di questi oltre l’80% guarda la tv e il 40% circa legge i giornali. La cosiddetta Silver Economy protegge ancora i mass media tradizionali. Nel 2020 Confindustria stimava il reddito pro-capite degli over 65 mediamente di 20.000 euro/anno, a fronte dei 16.000 degli under 35; i consumi degli over 65 ammontano a circa 15.700 euro a fronte di 12.500 per gli under 35; per gli over 65 c’è un’incidenza della povertà inferiore della metà rispetto agli under 35 (13% vs 30%); il valore complessivo della spesa realizzata da questa fascia anziana della popolazione è stimata in circa 200 miliardi di euro, quasi un quinto dell’intero ammontare dei consumi delle famiglie. Saranno poco produttivi, ma aiutano bene l’economia nazionale. Teniamoli da conto.
170 – SENZA CARTA, SENZA PENNA
In teoria, scrivere oggi è più facile di ieri. Solo pochi anni fa c’erano carta e penna, un po’ di dattilografia (chi si ricorda la carta-carbone?), poi gli uffici postali, i francobolli, le ricevute di ritorno, la casella delle lettere, il portiere che ti leggeva gli affetti sulle cartoline in arrivo … Un mondo che si è asciugato. Una contrazione, almeno nel privato, ancora in corso, perché, salvo eccezioni virtuose, adesso si scrive e si legge sempre meno; un colpo di telefono e via; su e-mail basta qualche frase sgrammaticata; ci si accontenta di parole sincopate e di figure; poi le lettere finiscono nel cestino, elettronico; ci si manda un like, un’immagine, un selfie, un emoticon, un livestreaming. Chi scrive ancora cartoline? Anche le epistole languono, insieme agli amori che una volta supportavano. I testi delle chat sono testimoni della parsimonia dei pensieri e della povertà culturale. Con la scuola a distanza c’è pericolo di perdere l’uso della scrittura a mano e in corsivo. La digitalizzazione ha avviato l’alfabetizzazione per tasti, anziché per composizione grafica. C’è da preoccuparsi?
171 – POSTULANTI TELEMATICI
Smartphone, tablet e computer affollati da newsletter e messaggi promozionali. Ammiccanti, intrusivi, insistenti, insidiosi. Se apri un file ti ritrovi schedato da chissà quale centrale di dati che ti profila e ti rivende come ‘carne da consumo’, sempre che nel frattempo non ti abbiano hackerato il conto in banca. Cyberpubblicità. Te la ritrovi anche su banner e popup e altre grafiche invasive quando cerchi di leggere un articolo di giornale o guardare un audiovisivo via telematica; a meno che non ci si attrezzi con programmi adblocker, che peraltro funzionano parzialmente e non distinguono la pubblicità occulta sotto forma redazionale. La pubblicità è l’anima del commercio, come dice uno slogan sempre valido, ed è interessante conoscere nuovi prodotti, nuovi servizi, nuove opportunità di benessere. Adesso che inviare una lettera o uno spot costa quasi nulla, le campagne promozionali diventano una valanga che travolge l’informazione di base e mescola gli strilloni ai giornalisti. Non c’è vaccino che tenga.