La settimana è stata emblematicamente significativa per l’Italia immobile. Negli anni 80 ho conseguito il master in comunicazione alla Luiss, relatore Giovanni Giovannini, titolo: “Canale 5, la storia di un successo”. Giovannini direttore del primo master in giornalismo mi disse: “Rappresento l’altra parte della medaglia, ma voglio capire, approfondire questo nuovo mondo”. E così intervistai Fedele Confalonieri e quanti all’epoca contribuirono all’ascesa della Tv commerciale in Italia.
In questi giorni, giornali e Tv hanno ritrovato argomenti per riprendere la guerra di sempre. Troppa pubblicità per la televisione, poca per i giornali. 30 anni di contrapposizione che riemergono ed ecco che l’atro fronte, quello con Google e tutti gli OTT, scompare. Repubblica, ieri come oggi, schiera Valentini. <a href=”http://www.upa.it/static/upload/upa/upa_assemblea-2013_relazionepresidente.pdf” target=”_blank”>Lorenzo Sassoli de Bianchi</a> presidente UPA (<a href=”http://upa.it” target=”_blank”>www.upa.it</a>) è l’unico a lanciare ipotesi concrete. All’<a href=”http://www.upa.it/ita/assemblea-upa-2013.html” target=”_blank”>assemblea annuale</a>, presente Antonio <a href=”http://www.upa.it/static/upload/rel/relazione-a.-catricala-assemblea-upa-03_07_13.pdf” target=”_blank”>Catricalà</a>, Viceministro allo Sviluppo Economico afferma: “Detassiamo gli investimenti pubblicitari nelle quote che eccedono gli investimenti dell’anno precedente”.
Internet e Agcom. Stefano Quintarelli, in un tweet dice bravo Cardani perché apre la relazione annuale parlando di Internet, ci poteva essere un altro modo?
<blockquote class=”twitter-tweet”>relazione <a href=”https://twitter.com/AGCOMunica”>@agcomunica</a> Cardani prima di telefonia o tv parla di internet. bravo!
— Stefano Quintarelli (@quinta) <a href=”https://twitter.com/quinta/statuses/354528951433048064″>July 9, 2013</a></blockquote>
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Noi diciamo grazie ai giovani “bandivori” perché come si legge nella relazione del presidente Agcom Angelo Maria Cardani: “…Se oggi non siamo ancora un Paese ad alfabeto pienamente digitale – e lo scoreboard dell’Agenda Digitale Europea inesorabilmente ce lo ricorda – in pochi anni, anche solo per inerzia, lo potremmo diventare. Grazie soprattutto ai giovani ‘bandivori’. Sono loro i più attendibili traghettatori verso la modernità di un Paese che di suo non ha molta voglia di avanzare. Traghettatori inconsapevoli nonostante tutto”.