Ho chiesto ad Angelo Raffaele Meo un’opinione su quanto segnalato alla presentazione del  43mo rapporto Assinform: il 35% degli italiani non ritiene l’informatica, l’Internet,  uno strumento utile alla vita quotidiana.  Meo  ha confermato: <<Per sconfiggere il digital divide bisogna andare a scavare nelle fondamenta di una cultura che forse da sempre ha prediletto le materie umanistiche. Molto probabilmente paghiamo i meriti dei nostri Padri, che posero le fondamenta del diritto e produssero un patrimonio ineguagliabile di letteratura, arte e storia gloriosa. Purtroppo, i ritardi nella cultura scientifica riguardano anche la maggioranza della classe dirigente del Paese e degli esponenti della cultura economica dominante. Ad esempio, molti degli uomini che operano nelle stanze dei bottoni ritengono che il prodotto informatico sia una “commodity” che si compera al supermercato. Un giorno, un ministro molto importante, per altro uomo molto intelligente, dotato di vasta cultura, alla mia richiesta di investire un poco nella ricerca informatica di base, solennemente proclamò: ‘Il treno delle tecnologie dell’informazione per il nostro Paese è irrimediabilmente perduto e non dobbiamo spenderci nemmeno una lira’>>.
La questione riguarda anche l’Agenzia per l‘Italia digitale, che dovrà essere guidata da un esperto del settore. <<Oggi servono esperti al posto giusto nel momento giusto – afferma Derrick de Kerckhove – non capisco perché in Italia sia così difficile trovare soluzioni. Ormai italiano per amore quasi, quasi, mi candido alla direzione di questa Agenzia, di digitale me ne intendo>>.  <<Un candidato fantastico!>> ha commentato Meo.

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