Gianni di Giovanni, ad AGI, apre il pomeriggio dedicato all’innovazione che fa business. Concretezza e prospettive di crescita economica sono il leitmotiv degli incontri dedicati all’impresa intelligente.

E’ un grande onore e un piacere per me oggi dare il benvenuto qui all’AGI a Gerfried Stoker, direttore artistico di Ars Electronica e, soprattutto, uno dei visionari più conosciuti d’Europa.
AGI, la news company italiana leader a livello internazionale, con una rete di oltre 40 partnership e corrispondenti in tutto il mondo, dà oggi inizio a una serie di eventi dal titolo Colloqui per l’impresa intelligente.
I colloqui nascono con l’intento di unire allo stesso tavolo tanti esperti da tutto il mondo, con diversi background, per discutere insieme e condividere idee e proposte per l’innovazione, l’informazione e lo sviluppo.
La seconda tappa di questo nuova iniziativa sarà a Torino in occasione del Salone internazionale del libro, durante il quale AGI organizzerà 10 eventi aperti a tutti.
Colgo l’occasione per esprimere la mia gratitudine per essersi unito al nostro tavolo al Professore Derrick de Kerckhove, ampiamente riconosciuto come erede del pensiero di Marshall McLuhan.
Un ringraziamento speciale al mio caro amico Mario Sechi per essere qui e grazie all’Osservatorio TuttiMedia per il prezioso supporto all’organizzazione di questo workshop.
Siamo molto orgogliosi di essere stati scelti da Gerfried Stocker per la sua prima visita ufficiale in Italia.
Grazie ad Ars Electronica, piattaforma internazionale unica nel suo genere per l’arte digitale e la cultura dei media, Gerfried Stocker è diventato presto uno dei punti di riferimento per tutti coloro i quali hanno scelto di intraprendere progetti dedicati all’innovazione.
Negli ultimi decenni, le innovazioni sociali hanno cambiato sensibilmente la città austriaca di Linz, ciò che ne è emerso è un moderno centro urbano con una fiorente economia e una città dove la qualità della vita è eccezionale.
E’ dunque chiaro che tecnologia, industria ed elevati standard ecologici non sono contraddizioni.
Ciò che Ars Electronica ha reso possibile a Linz, sotto la supervisione di Stocker, dovrebbe essere un esempio per tutti i paesi, compresa l’Italia. La nostra società manca di omogeneità e soprattutto di coesione. E’ necessario un cambiamento, e per renderlo possibile, l’Italia ha bisogno di un collante relazionale più forte di interessi oppositi, tensioni sociali e diversità, che portano inevitabilmente alla disaggregazione sociale.
Molti fattori devono essere messi in moto per far sì che l’innovazione sia attuata: è ampliamente riconosciuto che l’accesso all’informazione di alta qualità può avere importanti impatti sull’efficienza dell’innovazione e dello sviluppo.
E’ per questo motivo che AGI, in un mondo dove siamo inondati dall’informazione, sta costantemente incrementando la qualità dei suoi servizi.
Le news company sono i primi attori nella filiera dell’informazione e stanno vivendo l’emergenza di nuovi ruoli. Per questa ragione, le agenzie non devono perdere di vista il core bussines ma allo stesso tempo sperimentare nuovi percorsi che permettono di anticipare il futuro e creare valore.
Sono profondamente convinto dell’importanza che la riflessione nasca da chi da sempre segue le dinamiche dell’informazione primaria, perché le agenzie di stampa sono un asset di grande importanza non solo per l’editoria ma per tutto il settore della comunicazione.
L’Agenzia di stampa è l’unico soggetto capace di raccogliere, vagliare e disseminare informazioni in modo capillare e tempestivo; questo ruolo è ancor più rilevante con l’avvento dei nuovi media: ad un aumento esponenziale dei messaggi, è ancora più importante che un soggetto competente ne valuti l’attendibilità.
Ma oggi nuove piattaforme di comunicazione, nuove modalità di fruizione richiedono nuovi linguaggi e la capacità di sperimentare, e questo significa sapersi staccare da modalità di lavoro sedimentate nel tempo; significa cambiare vecchie routine, acquisire nuove competenze tecniche e narrative, ma anche commerciali e produttive.
Le nuove piattaforme della comunicazione sono trans-mediali e le agenzie di stampa devono saper sviluppare prodotti e linguaggi che si adattino a una fruizione e ad un utilizzo multipiattaforma.
Nelle agenzie di stampa, anche chi non si occupa direttamente di nuovi media deve conoscerne le logiche e le regole, perché il loro impatto dirompente ha raggiunto tutte le sfere di attività.
In questo senso, sono orgoglioso di anticiparvi il prossimo re-factoring del portale AGI, che trasformerà l’attuale modello di business digitale attraverso la valorizzazione dell’archivio storico dell’agenzia mettendo in relazione passato, presente e futuro e la prossima nascita di AGI Reloaded, un nuovo modello di News-mag multipiattaforma capace di offrire le notizie in tempo reale, capace di mettere in relazione il presente con il passato, perché come qualcuno molto più importante di me amava ripetere: il futuro appartiene a chi lo sa immaginare!

Gianni Di Giovanni

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Gianni Di Giovanni
Giornalista, è amministratore delegato dell'Agi. Laureato in Scienze Politiche all'Università La Sapienza di Roma, dopo una prima esperienza di lavoro nel gruppo Iri, consegue la specializzazione presso la Scuola Superiore di Giornalismo dell’Università Cattolica di Milano, dal 1994 è direttore delle Relazioni Esterne di Stet International e direttore Istitutional Affairs di SMH e Stet International Netherland fino alla nomina, nel 1998, a responsabile della comunicazione di TIM. Da novembre 2000 a dicembre 2006 è stato direttore Relazioni Esterne di Wind. Da gennaio 2006 è in Eni per coordinare il lavoro del dipartimento della comunicazione dell’azienda sparsi in quasi tutto il mondo. È direttore della rivista Oil il magazine, cartaceo e digitale, voluto da Eni che si pone come interlocutore privilegiato rispetto alle tematiche in campo energetico, e del periodico Professione Gestore. Da luglio 2012 è prima presidente poi amministratore delegato dell'agenzia di stampa Agi. È docente presso il Master in Media Relation e Comunicazione d'Impresa dell'Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano e presso il Master in Digital Journalism del Centro Lateranense Alti Studi - CLAS della Pontificia Università Lateranense in Roma. Da settembre 2013 è vicepresidente della categoria agenzie nazionali di stampa della Fieg.