Una donna alla guida della Reuters: per la prima volta, nei 170 anni di storia dell’Agenzia, che nasce tedesca e diventa britannica agli albori delle agenzie di stampa e che oggi rivaleggia con l’Associated Press per qualità e tempestività dell’informazione mondiale. Una donna e un’italiana alla guida della Reuters.
La scelta di Alessandra Galloni per succedere a Stephen J. Adler alla direzione della Reuters ha, dunque, una valenza di notizia doppia. Anche se forse non sarebbe più il caso di celebrare come notizia l’affermazione professionale di una donna in un mestiere ormai prevalentemente femminile; e anche se non si può assolutamente considerare la Galloni un’espressione del giornalismo italiano.
“E’ un onore guidare la redazione migliore del mondo!”, ha scritto su Twitter la neo-direttrice, subito dopo la sua nomina. La Reuters ha circa 15.000 dipendenti in 91 paesi e ricava ben il 90% degli introiti dai suoi servizi finanziari di aggiornamento delle quotazioni di borsa e delle valute: contano più i numerini delle parole.
“Alessandra è una leader stimolante dalle eccezionali credenziali giornalistiche, ha una prospettiva veramente globale e una visione convincente sul futuro delle notizie”, afferma in un comunicato il presidente di Reuters Michael Friedenberg, sottolineando che la Galloni è “risultata una candidata eccezionale alla fine di un’ampia ricerca in tutto il mondo e di un processo altamente competitivo”.
Benedetta Guerrera, giornalista dell’ANSA, la maggiore agenzia di stampa italiana, ce la racconta così: “Carismatica, determinata, acuta. Sono gli aggettivi che ricorrono nelle descrizioni di amici e colleghi … Romana, classe 1973, la Galloni è molto discreta sulla sua vita privata. Ha un marito e due figli che l’hanno seguita nei diversi incarichi in giro per il mondo, ma che non ama pubblicizzare sui social media.”.
“Sono note, invece, le imprese professionali che l’hanno portata alla guida della maggiore agenzia del mondo con oltre 2.400 giornalisti”: laureata ad Harvard nel 1995, un master alla London School of Economics nel 2002, parla quattro lingue. Gli esordi all’Associated Press e alla Reuters, quindi per 13 anni al Wall Street Journal prima come redattrice e poi come corrispondente di economia e politica da New York, Londra, Parigi e Roma.
Nel 2013 è entrata alla Reuters come capo del Southern Europe bureau e vi ha poi assunto il ruolo di Global Managing Editor. Ha vinto numerosi premi tra cui il Minard Editor Award 2020 della Gerald Loeb Foundation e l’Overseas Press Club Award e lo UK Business Journalist of the Year per la copertura del crac Parmalat nel 2004.
Adler, il direttore uscente, andrà in pensione, dopo dieci anni alla guida della Reuters, che ha vinto, sotto la sua direzione, sette premi Pulitzer. “Sarà difficile prendere il tuo posto. Un enorme grazie!”, gli ha scritto lei.
Tanti i messaggi di congratulazioni dall’Italia alla nuova direttrice, dal mondo della politica e dell’editoria, spesso al femminile: il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, un collega, e il sottosegretario all’Editoria Giuseppe Moles, il segretario del Pd Enrico Letta, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, l’Ordine nazionale dei Giornalisti.