Ragazzi sempre connessi, che nel vivere online e offline senza distinzione trovano la propria collocazione in un ambiente “onlife”, e in una dimensione spazio-temporale del tutto inedita.

Le opportunità di sviluppo e relazione si accompagnano ai rischi, che in sintesi riguardano la costruzione sociale della propria identità e la reputazione in rete. Perché il fenomeno, reso ancora più fervido dalla situazione pandemica, è di grandissima portata: “Anche se si tratta di tecnologie della comunicazione relativamente recenti, nell’arco di circa un ventennio i social media hanno contribuito significativamente a riconfigurare lo scenario entro il quale si diffondono le pratiche comunicative, sociali e culturali nell’età contemporanea”.

I dati raccolti permettono di dire che gli adolescenti italiani hanno consapevolezza dei rischi (che crescono con il crescere della quantità di informazioni personali affidate alla rete) ma non rinunciano all’utilizzo dei social media: scelgono ove possono l’azione preventiva o, se vittime di abusi, adottano una strategia correttiva, che è maggiore rispetto a chi non abbia mai subito offesa.

Il volume evidenzia, tra l’altro, le differenze tra maschi e femmine riguardo il grado di esposizione ai rischi e sulle conseguenze sul piano psicologico e si concentra sulle possibilità di supporto che gli adolescenti possono trovare in famiglia e a scuola. Alle quali però i ragazzi si rivolgono, per lo più, successivamente all’esperienza di rischio, se non addirittura dopo un danno subìto. “Per arginare i rischi e limitare i danni nelle pratiche online degli adolescenti, risulta determinante e prioritario sviluppare forme di prevenzione, a carattere educativo o regolativo, rivolte non solo agli adolescenti, ma anche alle famiglie e agli insegnanti. Il ruolo dei docenti come dei genitori potrebbe essere decisivo nel trasferire ai più giovani una maggiore consapevolezza dei rischi e una migliore gestione dei propri profili online, a partire dalla trasmissione di strumenti e modelli culturali adeguati che favoriscano una maggiore coscienza critica, oltre che le competenze digitali necessarie

Articolo precedenteLa Giornata mondiale dei diritti umani 10 dicembre 2021 ore 18 #statigeneralidonne on line
Articolo successivo#Nostalgia di Futuro e #NewsMedia4Good #PoliMi
Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.