di MARIATERESA CALIENDO –
La conoscenza è la vera ricchezza e, mettendola in Rete, si producono innovazione e progettualità. Il neologismo crowdsourcing, indica la nuova modalità di lavoro: la collaborazione, appunto, di moltissime persone che attraverso la rete compiono un determinato lavoro. La piattaforma informatica sarà a disposizione di Istituzioni, università, centri di ricerca e imprese del settore dell’innovazione per condividere idee e scambiare informazioni su programmi e opportunità. Uno strumento interattivo multicanale che permetta ai partecipanti di accedere a informazioni disponibili presso i due Ministeri e di dialogare con le istituzioni, sensibilizzandole ai temi della ricerca e dell’innovazione. Tablet e smartphone sarannno protagonisti per rendere più fruibili le banche dati che già offrono informazioni scientifiche e tecnologiche, come quelle RiSET e DAVINCI del Ministero degli Esteri.
I cervelli in fuga non conoscono frontiere dunque, ecco il parere di Enrica Amaturo, Direttrice del Dipartimento di Sociologia – Facoltà di Sociologia dell’Università di Napoli Federico II.

“Quando si parla di fuga dei cervelli dobbiamo necessariamente distinguere due aspetti. Da un lato, il mondo della ricerca scientifica è per sua natura globale, e lo è sempre stato: solo la libera circolazione delle idee (e delle persone che ne sono portatrici) permette l’accrescimento della conoscenza. Da questo punto di vista sembra superfluo porsi un problema di confini e di localizzazione geografica, anzi, l’esperienza che i ricercatori italiani maturano all’estero è preziosa per sprovincializzare l’ambiente accademico italiano.
Da un altro punto di vista, pero’, l’investimento in formazione su giovani dotati è una risorsa che va sprecata se non viene messa a frutto nel territorio: è come curare per anni a proprie spese un albero per poi vedere un altro goderne i frutti, e costituisce quindi un impoverimento del paese in termini di innovazione e produttività.
L’idea quindi di creare una rete di ‘cervelli’ è buona da entrambi gli aspetti: tiene vivi i contatti con il sistema Italia, permettendo cosi’ una eventuale ricaduta positiva anche nel nostro paese e contemporaneamente favorisce gli scambi intellettuali tra Italia e estero”.

Mariateresa Caliendo

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