La pay-tv online è fruita solo dallo 0,1% degli italiani, anche se è prevista una forte crescita per il triennio 2015-2018. In un momento storico che vede Cinema e Web uniti, cambia la fruizione dei servizi grazie alla tv on demand, ma i numeri continuano a dipingere l’Italia come un Paese in controtendenza con il mercato globale.
convegno veneziaQuesto è in sintesi quello che emerge dal workshop “YouTube e Google Play per l’industria del cinema: come tutelare e valorizzare il contenuto online”, organizzato da Google in collaborazione con Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive) durante la 71esima Mostra del Cinema di Venezia. Purtroppo, lo spazio dedicato alle cifre offre un panorama italiano “arretrato”: poca copertura di banda larga, poca conoscenza dei mezzi, ma tanta connessione mobile, più di tutto il resto d’Europa.
“Se si confrontano i dati provenienti dai vari Paesi europei – spiega Fateha Begum, Analyst dell’IHS Broadband Media team – emerge che solo in Italia sono in aumento gli spettatori tv, soprattutto legati alla pay-tv. Il mercato dei video online è ancora fermo, poiché solo il 49% degli italiani sono connessi alla Rete”. Ai dati negativi, però, si raffrontano i trend, tutti positivi. “Sono già in aumento i clienti che pagano per vedere video online – aggiunge l’esperta analista – ed è prevista una crescita del 36% in pochi anni, ma il mercato italiano del settore risulta in ritardo con il resto d’Europa su tutti i fronti: numero clienti, VOD (noleggio video on demand) ed EST (vendita online di film e serie tv), così come la diffusione dell’HD e degli impianti smart-tv”. Per tanti dati con il segno “meno”, ce n’è uno che stupisce gli esperti e riguarda gli smartphone. “Il 45,1% degli utenti italiani preferisce la fruizione dei video online guardandoli direttamente dagli smartphome – conclude Fateha Begum – contro il 32,4 ancorato ai pc. I dispositivi preferiti supportano i sistemi operativi Android, mentre una fetta più piccola di mercato è riservata a iOS e Windows Phone”. Infine, per ogni 2,8 italiani ci sono 2 smartphone, 1,5 PC e 0,4 tablet.
“Senza tutela, non avremo mai una vera valorizzazione dei nostri prodotti – afferma Stefano Balassone, nuovo segretario generale dell’Anica – e questo perché l’information retrieval ha avuto impatto drammatico su copyright e fisco, colti impreparati alla nuova sfida. In pratica, in poco tempo sono stati persi i due punti di riferimento materiali per il settore, e adesso ci tocca rimettere i buoi scappati nella stalla, in un ambiente dove possono essere controllabili. Due sono le strade percorribili: nascondere i contenuti fronteggiando la pirateria, oppure metterli a disposizione del Web e della pubblicità. Per noi, la tutela si potrebbe risolvere consegnando gli oggetti (i video, i film, le serie tv) ad un tutelante (Google) che poi li gestisce e può portare guadagno”.
Federica Tremolada, Partner Manager di Google, ha mostrato i dati di “YouTube e Play per l’industria del cinema”. Il 64% degli italiani ha uno smartphome (24 milioni risultano in attività in Italia) e gran parte girano su Android: al mondo hanno toccato quota un miliardo i dispositivi attivi su Google Play, il grande mercato online lanciato nel novembre del 2013 in 93 Paesi. “Finora Gravity è stato il film più noleggiato spiega Federica Tremolada – mentre Frozen risulta il più scaricato, tutti con la preferenza dell’HD. In Italia, però, si preferisce la modalità EST (scaricamento) anziché la VOD (noleggio) che è in crescita, ma a rilento”. E arriviamo a YouTube, che ha raggiunto un miliardo di utenti unici attivi al mese. In Italia, il picco delle ricerche si è avuto nel periodo dell’Oscar a “La Grande Bellezza”, ricercatissimo dagli utenti YouTube. “L’accordo con YouTube e Google Play – aggiunge la Partner Manager di Google – permette ai proprietari di contenuti la ricerca e l’immediata cancellazione di video pirata caricati, grazie a Content ID, uno strumento che riconosce anche piccoli spezzoni di film se caricati in successione. È nell’interesse delle case cinematografiche, poi, lasciare fruibili “free” scene di pochi secondi, quasi come trailer. Negli Stati Uniti ciò migliora la vendita online dei contenuti”.
La collaborazione tra Cinema e Google è già partita con l’accordo sperimentale stipulato con Filmauro. “Siamo un Paese lento – conferma Luigi De Laurentiis – e siamo un laboratorio, ma come Filmauro è nel nostro interesse investire sulla ricerca. Purtroppo vediamo che in Italia esistono solo un milione di smart-tv, ma dobbiamo puntare tanto sulle piattaforme digitali che stanno crescendo e che rappresentano una fetta di mercato importante, essenziale per il futuro del settore cinematografico”.
Parlando di numeri, Google, YouTube e Cinema, impossibile non parlare dei TheJackal, un vero e proprio fenomeno della rete con il loro video “Gli effetti di Gomorra la serie sulla gente”, parodia della serie tv andata in onda su Sky che ha superato i 2 milioni di visualizzazioni. “Non è sempre semplice trovare contatto tra pubblico giovane e contenuti soprattutto Italiano – afferma Giorgia Abeltino, Head of Public Policy & Government Relations di Google – poiché spesso alla richiesta non corrisponde un’offerta adeguata. Il pubblico, poi, preferisce sempre più lo smartphone, quindi servono metodi innovativi. E da questo punto di vista, gli artisti e creativi italiani sono molto attenti alle nuove tecnologie e il video dei TheJackal lo dimostra. Per questo – conclude Giorgia Abeltino – abbiamo lanciato diversi progetti, tra cui “Il Protagonista”, che abbina cinema e creatività, presente a Venezia con #askvenezia71, striscia quotidiana curata dal videomaker Claudio Di Biagio”.

Dario Sautto

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Dario Sautto
Dario Sautto: napoletano, giornalista e blogger, cronista di giudiziaria presso "Il Mattino", ha collaborato con il "Roma" e "la Repubblica", è stato direttore di una webtv, conduttore radio e tv