Il presidente dell’Ansa Giulio Anselmi al congresso Fnsi è stato invitato a dire il suo parere da giornalista ma anche da editore per il ruolo ricoperto attualmente: “La società dell’informazione  che è stata a lungo in Italia la società della conservazione sia da parte dei giornalisti che degli editori sembrerebbe avviarsi verso la strada dell’innovazione. Dico sembrerebbe perché oggi a molte cose sono stati dati solo titoli, ma ai titoli noi tutti sappiamo da buoni lettori bisogna dare dei contenuti. I titoli e gli articoli a volte non hanno assoluta corrispondenza. Il mondo editoriale ha forse ecceduto sul versante dei tagli piuttosto che nell’impegnarsi nella particolarità manageriale ed industriale del mondo dell’editoria. Il mondo dei giornalisti è spesso legato alla logica di difesa di corporazioni. De Benedetti e Confalonieri hanno parlato di resistenza all’innovazione, aggiungo che in passato i computer sono stati definiti dai giornalisti delle macchinette da non far entrare in redazione. Fortunatamente l’atteggiamento sembra cambiato. Il congresso di categoria continuerà senza gli editori come è giusto che sia, ma sarebbe utile che si trovi un accordo su cosa si intende per multimedialità”.

“La sfida per gli editori è sul tipo di governace dell’impresa editoriale; quella per i bravi giornalisti è nel rivendicare diritti meno nell’esercitare doveri, e quella di essere una garanzia per la democrazia”.

“Rispetto per i lettori significa capacità di guardare avanti. Oggi dobbiamo puntare sulla qualità tenendo ben presente che non tutti i giornalisti sono uguali  e che le differenze vanno considerate a tutti i livelli evitando ogni tipo di appiattimento”.

 

* foto di Angelo Palma

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