Caro Sigmund,
siamo al solstizio d’estate, il Sole e il caldo agitano le riflessioni, magari confuse o strapazzate, e le sfide nei media. Tra Aristotele e l’ossitocina vince l’ossitocina. Ovvero: la logica dei pensieri, organizzata da grandi postulati e sillogismi razionali a cascata che disciplinerebbero il linguaggio e il senso del mondo, viene regolarmente trascurata a favore degli entusiasmi affettivi, per un partner sentimentale, per un leader di spettacolo o per la squadra di calcio del cuore. Così la pianificazione economica per controllare il debito pubblico o per organizzare gli investimenti necessari che faccian fronte al cambiamento climatico sfumano nelle chiacchere per amori e amorazzi, eredità, ingaggi dei calciatori, preferenze per le supremazie politiche su una poltrona. Il gossip fa più appeal di un ragionamento sull’inquinamento planetario.
Sono gli ormoni e i neurotrasmettitori, bellezza! C’è una chimica biologica, individuale e anche collettiva, alla quale la ragione comune non riesce ad opporsi fino in fondo. E’ una forma di eros, anche solo colloquiale, che predomina sul calcolo filosofico e sulle priorità operative.
L’erotico non dura a lungo, thanatos recide i fili infiammati, i sogni e le fantasie. E’ subito sera, diceva Quasimodo. Ah, se potessimo intervenire sul metabolismo biochimico, caricare un po’ di ossitocina sulla scienza, prolungare la creatività intelligente, dare efficienza permanente a chi lavora per il futuro, senza distrazioni effimere! Senza fare come chi vorrebbe annullare i desideri e chiudersi in una ‘pace’ interiore mentre fuori rullano i tamburi dello spettacolo e magari della guerra.
Sigmund, tu lo sapevi. Qui il computer e la digitalizzazione non sono centrali, ai tuoi tempi non c’erano. Considera oggi il computer come fosse una rete di raccolta di elementi. E considera tutta l’intelligenza artificiale di minor valore che un benessere diffuso. I mass media e i social riempiono il nostro ego e ci compiacciono. Come Narciso vediamo riflessa la nostra immagine in uno specchio. E ci facciamo un selfie dietro l’altro. Raccogliamo duplicati. Carenze di rappresentazione?
Ma davvero siamo nel 2023, cittadini del mondo perché condividiamo le star del cinema e non le povertà economiche, la carenza d’acqua di milioni di persone, le disuguaglianze sociali, i servizi pubblici inefficienti, le economie instabili, l’inquinamento, il degrado ambientale e l’educazione scarsa…? La nostra, oggi, qui, è una società mediatica più erotica che razionale: spettacolo, nozze, funerali, feste di piazza, omicidi dettagliati illustrati dai talk show e dai social screanzati. All’orizzonte del nostro panorama avanzano i problemi comuni. Un terzo degli italiani non è andato a votare, un terzo ha votato con dubbi, un terzo ha votato e ci dobbiamo accontentare di questa democrazia. Aristotele si può studiare e anche migliorare, l’ossitocina è quasi inafferrabile. Comunque servono tutti e due.
Caro Sigmund, avremo un futuro di sogni complicati.
Paolo
Articolo precedenteUcraina: guerra già dimenticata? Sguardi su Nato e Cina
Articolo successivoSnapChat usa MyAI per consigli sugli acquisti…
Paolo Lutteri
Paolo Lutteri, di Milano, si occupa di comunicazione e marketing dal 1976. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Milano e Diplomato all’Istituto Universitario di Lingue di Pechino. Giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine dei Giornalisti e all’Unione Giornalisti Italiani Scientifici. Ha lavorato con il quotidiano Il Giorno, con le società Spe, Sport Comunicazione e Alfa Romeo; con il Gruppo Rai dal 1989 si è occupato di marketing, sport, nuovi media e relazioni internazionali. Ha tenuto corsi presso le Università degli Studi di Milano e Bicocca, le Università di Roma Sapienza e Tor Vergata. Attualmente studia e scrive articoli sull’innovazione culturale e tecnologica, fa parte del Comitato di Direzione della rivista Media Duemila, è socio onorario dell’Osservatorio TuttiMedia, membro d’onore dell’EGTA-Associazione Europea Concessionarie tv e radio, membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Eurovisioni, socio e direttore del Centro Documentazione e Formazione della Fondazione Salvetti. e-mail: paolo.lutteri@libero.it