TIM-WalletAvvicinare il proprio smartphone al POS abilitato per pagare al bar il caffé e il biglietto per la metropolitana o il giornale all’edicola. Da lunedì scorso è possibile per i clienti Tim. Dopo Vodafone Wallet, anche Telecom Italia il 23 giugno ha dato il via al servizio di mobile payment: l’acquisto avviene attraverso il telefono cellulare.
Chi non vorrà più mettere mano al portafogli dovrà dotarsi di una SIM ad hoc e comprare un telefono NFC (Near field communication) presso qualsiasi negozio TIM: il cambio SIM è gratuito e immediato. Dopo occorre scaricare l’applicazione “TIM Wallet”. Attualmente gli utenti possono associare solo la carta prepagata di Banca Mediolanum, ma a breve, ha promesso l’azienda di telecomunicazioni, saranno attive anche quelle di altri istituti bancari e soprattutto la TIM SmartPAY, la carta prepagata sviluppata in collaborazione con Visa Europe e Intesa Sanpaolo. Per una maggiore sicurezza, le spese superiori a 25 euro sono effettuate digitando il Pin direttamente sul telefonino o sul POS.
Dunque il dispositivo mobile si è trasformato nella moneta virtuale. Il pagamento elettronico è una realtà e, come sempre accade, il legislatore rincorre i cambiamenti sociali e tecnologici. A gennaio scorso Sergio Boccadutri (Sinistra Ecologia e Libertà) ha consegnato in Parlamento la proposta di legge per favorire anche in Italia queste nuove forme di transazioni. “Il nostro Paese è afflitto da l’e-payment divide: una grave arretratezza che mina l’efficienza del sistema economico, favorendo così l’economia sommersa e l’illegalità”, ha dichiarato l’onorevole.
Nel dettaglio, l’articolo 1 della proposta di legge fissa a 500 euro il limite per l’utilizzo del denaro contante. Inoltre la stessa norma stabilisce l’obbligo di utilizzare strumenti telematici per l’effettuazione delle operazioni di pagamento delle spese delle pubbliche amministrazioni centrali, locali e dei loro enti.

Luigi Garofalo

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Luigi Garofalo
Giornalista di 31 anni. Dal 2011 al 2013 è stato cronista e conduttore del telegiornale per l'emittente locale di Roma "T9 Tv". Con Giampiero Gramaglia ha pubblicato il libro: "Complici. La relazione pericolosa tra l'Italia e il regime di Gheddafi" (Editori Riuniti, marzo 2011). Ha conseguito, con il massimo dei voti, la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" con la tesi dal titolo: "Il giornalista multimediale e multipiattaforma".