Le migliori università sono note per fornire agli studenti informazioni aggiornate e pratiche. Anche la Bocconi, uno dei migliori atenei italiani, tiene il passo con l’innovazione, avvicinando le materie teoriche agli studenti attraverso aziende reali, proprio come ASC27.

All’evento organizzato presso l’Università Bocconi: “Artificial Intelligence & Journalism” hanno partecipato Emanuela Girardi, fondatrice di Pop AI e membro del consiglio direttivo di AIXIA, Luca Zorloni, digital area coordinator di Wired.it, e Marco Pratellesi, vicepresidente di ASC27 e deputy editor di “Oggi” che hanno fornito i loro approfondimenti su questo tema sempre più attuale.

Gli studenti partecipanti hanno potuto conoscere l’impatto dell’intelligenza artificiale sull’industria dell’informazione, le ultime innovazioni tecnologiche in questo settore e le loro conseguenze pratiche, etiche e sociali all’interno dell’industria del giornalismo.

Riportiamo a seguire i temi trattati da Marco Pratellesi Vice Direttore di Oggi e Vice President di ASC27.

“L’intelligenza artificiale solleverà i lavoratori dai lavori usuranti e ripetitivi ma rappresenterà un valido aiuto anche per i lavori intellettuali. Sarà, ad esempio, fondamentale per l’editoria italiana, che potrà sperimentare l’AI per migliorare la qualità del giornalismo e ritrovare un modello di business sostenibile per il settore. Per raggiungere questo obiettivo c’è bisogno di manager e giornalisti preparati, in grado di guidare l’innovazione, e cogliere le opportunità offerte dalla AI.

L’AI è una tecnologia che può migliorare il giornalismo se i giornalisti impareranno a utilizzarla e a gestirla. Imprese e testate giornalistiche potranno avvalersi del suo contributo per comunicare con maggiore efficacia se sarà “Human In The Loop”, fondamentale per guidare algoritmi e machine learning e non subirli. In quel caso l’AI amplifica le capacità delle redazioni e massimizza i ritorni della Comunicazione. La AI può assolvere tutte le mansioni ripetitive e compilative del giornalismo, lasciando i reporter più liberi di svolgere il proprio lavoro dove, però, la competenza umana resta insostituibile e rappresenta il valore aggiunto.
Facciamo degli esempi concreti di applicazione dell’AI in redazioni giornalistiche: AP utilizza l’AI per generare articoli finanziari dal 2014 e la BBC utilizza AI per creare notiziari video in diverse lingue dal 2016. Le aziende editoriali italiane, però, non sono ancora preparate ad accogliere questa tecnologia perché manca una cultura dell’R&D Lab.  In questo gioca un ruolo fondamentale la formazione e il fatto che i giornalisti devono imparare a indagare gli algoritmi come fanno con le fonti umane.
Utilizzare l’Ai nell’informazione e nella comunicazione senza discernimento può comportare dei rischi. Anche l’etica, dunque, ha la sua importanza. Abbiamo bisogno di giornalisti computazionali in grado di scrivere algoritmi che rispettino i requisiti etici e deontologici propri del giornalismo. È fondamentale stabilire regole di trasparenza per tutti i media, che utilizzano l’AI per l’informazione. Infine, nella società dei big data il giornalismo deve diventare più scientifico, ma potrà avvalersi dell’enorme potenziale che l’AI garantisce nella ricerca della documentazione.
Asimov è la piattaforma creata da Asc27 per raccogliere tutte le funzionalità di AI che aiutano e migliorano il lavoro dei giornalisti”.
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