VALENTINA SHRIVASTAVA
Il 31 maggio 2011 si è tenuto a Roma presso il Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale della “Sapienza” un incontro dedicato al sociologo canadese Herbert Marshall McLuhan. L’obiettivo di questo incontro era quello di dibattere e sviluppare idee e proposte innovative. È scontato parlare dell’impatto che hanno avuto e continuano ad avere oggi, a trent’anni dalla morte, le sue teorie sulla comunicazione, quindi preferirei soffermarmi sull’evento svoltosi in quanto è stato secondo me decisamente innovativo.
Nel pomeriggio hanno avuto luogo gli atelier di intelligenza connettiva su vari temi della comunicazione. Quello al quale ho preso parte è stato sulla sostenibilità. Dovermi unire a una tavola rotonda per discutere di un argomento così complesso come la sostenibilità mi ha stimolato ma anche impaurito. Non capita spesso a una giovane neolaureata di sedere al tavolo con direttori, docenti universitari e ricercatori e confrontarsi con loro su di un tema tanto attuale. Questo atelier ha prodotto, come in vero laboratorio scientifico, idee innovative e proposte concrete che vanno oltre le enormi “chiacchiere” che prolificano nell’opinione pubblica. L’eccezionalità di questo brainstorming è stata proprio quella di parlare di sostenibilità in termini concreti con la volontà di ricercare strumenti veri e attuabili che permettano di infondere una nuova filosofia di vita, sostenibile per l’appunto, in tutta la comunità globale.
Data la forte attualità dell’argomento, tutte le idee sono scaturite copiose in pochi minuti. Ne è conseguito un dibattito. Ogni partecipante ha esposto la sua proposta e l’arduo compito di fare una sintesi è spettato al coordinatore del gruppo, Gianni Di Giovanni (Responsabile comunicazione esterna Eni). La paura e l’inadeguatezza avuta nei primi minuti del brainstorming ormai era decisamente svanita, anzi i pensieri che i partecipanti esprimevano mi inducevano a cercare soluzioni ancora più reali. Abbiamo capito che non vogliamo più sentir parlare e comunicare in maniera utopica. È molto più soddisfacente assistere ad una comunicazione tra molti individui in termini semplici, diretti e costruttivi come si è verificato durante questo atelier.
Valentina Shrivastava