L’Auditel ha compiuto 30 anni. Le novità sono la pubblicazione, a partire dal 30 luglio, dei dati del nuovo superpanel composto da 16.100 famiglie, pari a 41.100 individui (il triplo del campione attuale, che diventa così il più solido e numeroso d’Europa) ed entro il 2018 quelli della prima rilevazione censuaria sull’ascolto di contenuti e pubblicità sui digital device, dai pc agli smartphone. Andrea Imperiali presidente Auditel lo annuncia alla conferenza presso la Camera dei Deputati , organizzata per festeggiare il compleanno. Auditel diventerà la prima realtà dell’Unione Europea capace di sviluppare una soluzione compatibile con gli impegni del regolamento europeo sul trattamento dei dati personali (in vigore dal 25 maggio) e “intende essere anche il primo soggetto, tra quanti gestiscono Big Data, a garantire un trattamento dei dati responsabile ed etico”, secondo quanto affermato da Imperiali.
Etica e trasparenza concetti lontani quando nel 1987 Giovanni Giovannini, allora presidente della Fieg, nel libro bianco degli editori accusava di uso sleale dell’Auditel gli editori televisivi e qualche anno dopo sosteneva la creazione di Audipress, l’ Auditel di quotidiani e periodici: “servirà a mettere ordine nella giungla delle dichiarazioni del venduto dei giornali”. E già nel 1992 Giovannini, auspicava la riforma del sistema dell’ informazione: “In un’ epoca di rivoluzione telematica è impensabile che si legiferi una volta sulle televisioni, una volta sui libri, un’ altra sui giornali – ha detto – . C’ è bisogno di una normativa complessiva che si dia come ultima scadenza il definitivo ingresso sulla scena della televisione ad alta definizione”. E all’epoca Giovannini si lamentava del caos sulle tariffe della pubblicità: “Ormai la giungla degli sconti fa somigliare il mercato pubblicitario a quello dei tappeti, siamo come a un souk di Teheran”.