Le nuove tecnologie stanno modificando molte professioni, tra queste la professione del giornalista. Ha creato nuove professioni quali quelle dei “comunicatori”, ma sono professioni che vanno ricondotte ad un codice etico dell’informazione se non vogliamo che deraglino, come sta accadendo oggigiorno, verso un marketing delle parole e una svendita dei Valori. Alla base di un sano giornalismo infatti c’è il codice etico; alla base della proliferazione di altre “nuove professioni” ibride ci sono innovazioni tecnologiche, interessi commerciali, tendenze politiche verso la disinformazione come arma di “distrazione” di massa. Per questo, visto l’aumentare delle notizie, video falsi, l’incremento dell’analfabetismo di ritorno, l’urgenza di fare formazione digitale ai cittadini, la Commissione europea ha attivato una serie di progetti ed iniziative, bandi europei per il Giornalismo. Stiamo parlando di Giornalismo autentico, ciò di cui ognuno di noi ha bisogno per essere un cittadino libero: fonti super partes, professionisti liberi di spirito e preparati, non asserviti, né autoreferenziali o in cerca di fama e followers. Tra i bandi aperti dalla Commissione europea c’è il bando “Media representation and inclusion for refugees and migrants”, che darà sostegno ad un progetto pilota che contribuirà a migliorare la rappresentazione e la visibilità di migranti e rifugiati sui social media e in altri canali mediatici. Il bando si basa su un progetto attualmente in corso finanziato da un bando analogo lanciato nel 2021 e mira anche a promuovere ulteriormente social media inclusivi in Unione europea e ad aiutare migranti e rifugiati a creare le proprie narrazioni sul ruolo di questi gruppi vulnerabili nelle società e comunità europee. Il progetto avrà inizio dopo il 1° luglio 2023. Si segnala un altro bando aperto europeo nel quadro del programma NDICI-Europa Globale che cofinanzia progetti di supporto all’empowerment delle donne nei paesi della politica di vicinato – SUD; in particolare il bando promuove lo sviluppo di strumenti e competenze tali da garantire alle donne delle sponda sud del Mediterraneo l’inclusione finanziaria e l’accesso alla finanza, l’avvio di attività anche coinvolgendo il settore dei media. Ha un budget totale di 4 milioni di euro e sarà finanziato un solo progetto. Il contributo può coprire dal 70% all’80% dei costi totali ammissibili.