Il sottosegretario all’editoria Barachini alla conferenza dell’Associazione agenzie europee ha ribadito all’Ansa che ‘Senza una informazione corretta e autorevole non si puo’ garantire una visione costruttiva del futuro. Per questo il lavoro delle agenzie di stampa e’ determinante. A voi e’ affidato il cruciale compito di verificare le fonti delle notizie, prima di essere voi stesse fonti di notizie per tutti gli operatori del settore. Un compito decisivo per la formazione delle opinioni dei cittadini, sollecitati ogni giorno dal flusso di fake news e deep fake che viaggiano su siti e social network, al di fuori di ogni codice deontologico e del rispetto stesso della legge’.
Alberto Barachini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria ha aperto i lavori della Conferenza Eana (European Alliance of News Agencies -Associazione delle Agenzie di stampa europee) dal titolo ‘Il futuro delle agenzie di stampa’.
Serve formare i giornalisti sul corretto uso dell’innovazione’
Ha poi precisato che “l’innovazione tecnologica non esime i giornalisti dall’andare e vedere. Semmai li obbliga ad essere sempre più formati per usare la tecnologia allo scopo di indagare ancora più profondamente la realtà, usando dati che prima non erano facilmente accessibili in tempi idonei alla necessità di informare”.
Sull’AI ha detto che il disegno di legge italiano sull’AI è in linea con l’AI Act europeo che indica la via della trasparenza, anche spingendosi oltre quando istituisce il reato di deep fake e le aggravanti specifiche. Tuttavia Barachini ha posto l’accento sul fatto che il 46% dei cittadini non ha mai sentito parlare di deepfake, il 24% ne ha sentito parlare ma ha dei dubbi e solo il 30% conosce il termine. “Per questo accompagneremo alle azioni legislative già in corso – ha sottolineato – campagne di sensibilizzazione rivolte a tutti i cittadini, in particolare ai giovani, e ai professionisti dell’informazione sulle evoluzioni vorticose della tecnologia, sul corretto utilizzo dell’innovazione digitale e sulla percezione dei rischi connessi alla cessione e all’utilizzo dei propri dati personali”.