Derrick de Kerckhove: «Siamo completamente attraversati da correnti di informazione, inseriti in un contesto di informazione globale, istantanea e condivisa. Questo non è il futuro, è già il presente. Eravamo abituati a pensarci come individui ben protetti in una sfera che garantiva la nostra privacy, ma non è più così. Pensare di poter tornare indietro non avrebbe alcun senso. La cosa più utile da fare sarebbe prendere atto della situazione, e soprattutto imparare a farci i conti”.
Siamo ad una nuova revisione della direttiva e-privacy che porterà un sacco di cambiamenti per le imprese – non solo europee. La nuova legislazione deve proteggere la riservatezza nella comunicazione, cioè il Block Tracking non consensuale e ridurre gli avvertimenti dei cookie. Lunedì a Roma l’appuntamento; “Big Data e Privacy. La nuova geografia dei poteri”, convegno organizzato dal Garante per la privacy in occasione della Giornata Europea della protezione dei dati personali approfondirà l’impatto dei Big Data sull’organizzazione sociale e i processi decisionali, le prospettive che essi aprono per l’intelligenza artificiale e la genomica, il nuovo capitalismo digitale e i nuovi modelli di business.
Intanto lo sorso 10 gennaio, la Commissione europea ha annunciato una nuova legislazione per garantire una maggiore privacy nelle comunicazioni elettroniche, che nel contempo apre anche a nuove opportunità di business e si allinea con il regolamento imminente sulla protezione dei dati generali.
Un regolamento per l’Europa sulla protezione dei dati significa una politica comune e non più diverse leggi nazionali. Questo è un aspetto che dovrebbe portare benefici ai consumatori europei ed alle imprese.
Vediamo cosa cambia.
Nel comunicato stampa UE vengono annunciati alcuni cambiamenti relativi alle regole sulla privacy che saranno valide anche per i nuovi fornitori di servizi di comunicazione elettronica, come WhatsApp, Facebook Messenger, Skype, Gmail, iMessage. Contenuto quale testo, voce, ecc e metadati (cioè gli indirizzi IP) di comunicazioni elettroniche saranno securizzati. Le norme che disciplinano l’uso dei cookie, che attualmente richiedono il consenso a tutti gli effetti, sono state semplificate. Si punta anche ad eliminare il sovraccarico di avvertimenti proprio dei cookie.
Il regolamento ePrivacy vieterà le comunicazioni elettroniche non richieste con qualsiasi mezzo se gli utenti non hanno dato il loro consenso. Per il telemarketing, gli Stati membri possono attuare divieti in generale o tramite un sistema di opt-out (in Italia abbiamo il Registro delle Opposizioni gestito dalla Fondazione Ugo Bordoni). Inoltre gli utenti devono poter indentificare le chiamate di marketing attraverso un numero visibile con un prefisso predeterminato.
Andrus Ansip, vice presidente per il Mercato Unico Digitale, ha detto al Guardian:
“La nostra proposta ha lo scopo di cancellare la diffidenza che la gente sembra avere nel Mercato Unico Digitale garantendo la riservatezza delle comunicazioni elettroniche e della privacy. Il nostro progetto di regolamento ePrivacy propone il giusto equilibrio perché fornisce un elevato livello di protezione dei consumatori, consentendo alle aziende di innovare”.
Multe fino a 4% del fatturato globale per le violazioni alle nuove disposizioni in linea con il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Gli utenti che soffrono di danni materiali o non materiali a seguito di violazione hanno diritto a risarcimenti per gli illeciti commessi dalle aziende.
Per gli inserzionisti online non sembra un mondo facile da gestire perché regole molto rigide potrebbero minare la loro capacità di finanziare siti web che offrono servizi gratuiti. Yves Schwarzbart, capo della politica e degli affari regolamentari a Internet Advertising Bureau, dice al Guardian:
“Saranno colpite particolarmente le aziende che … incontrano maggiori difficoltà al contatto diretto con gli utenti finali e cioè quelle aziende tech che operano in background e facilitano l’acquisto e la vendita di pubblicità, piuttosto che quelle con cui l’utente ha un coinvolgimento diretto”.
La proposta della Commissione europea sarà esaminata e discussa dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Il regolamento-privacy entrerà in vigore in tutti gli Stati Uniti il 25 maggio 2018.
In Culture is Our Business (1970), McLuhan diceva: “L’invasione della privacy costituisce oggi una delle nostre più grandi industrie della conoscenza”.