Negli ultimi dieci giorni gli appuntamenti romani dedicati alla cultura ed all’impresa di rilevanza sono stati due: Google e la Biennale di Venezia, partnership che permette di visitare la mostra durante tutto l’anno e la presentazione del portale Upaperlacultura.org un servizio che crea opportunità.
Il ministro Franceschini ha presenziato entrambi gli appuntamenti ed ha sottolineato che lo Stato punta a progetti culturali “business like”.
Le differenze fra le due iniziative è nei diversi ruoli, il colosso americano si può definire mecenate perché promuove l’arte italiana nel mondo, il portale UPA si presenta quale servizio messo a disposizione di chi ha idee e difficoltà di accesso a finanziamenti o sponsorizzazioni.
“Il nostro progetto che porta la Biennale su Internet – dice Amit Sood direttore del Cultural Institute Google e Founder Google Art Project – vuole promuovere l’interagire con la narrazione contemporanea. L’obiettivo è creare storie che possono essere fruite anche su mobile ed in 3D”.
Il progetto UPA propone alle persone di diventare manager della cultura, in poche parole di sfruttare il patrimonio artistico, soprattutto quello meno conosciuto per creare valore economico per sé e per tutto l’indotto.
Seguirò l’evoluzione di entrami i progetti per cercare di capire quale sia più utile all’Italia per crescere.