di LIVIA SERLUPI CRESCENZI –
L’assenza al Senato dei commissari D’Angelo, Sortino e Lauria per il discorso di presentazione sul bilancio di mandato del Presidente uscente dell’Agcom fa discutere, ed in rete la polemica continua. D’Angelo ha detto, a Media Duemila, che la sua posizione, soprattutto sul Copyright, è sempre stata distante da quella del Presidente e dunque ha manifestato così il suo dissenso. Televisione e mercato, poi, sono altri temi caldi su cui discutere. Intervisteremo ampiamente, nelle prossime Newsletter di Media Duemila, ciascuno dei commissari per comprendere ed analizzare nel dettaglio le tematiche che hanno portato per la prima volta ad una riunione non plenaria da molti punti di vista perché mancavano anche alcune cariche istituzionali di primo piano. Intanto invitiamo i commissari a partecipare al Premio “Nostalgia di Futuro 2012” perché la persona digitale sarà protagonista dell’evento e l’opinione di esperti sulla neutralità della rete, sugli aspetti giuridici di questo mondo digitale che cresce costantemente saranno estremamente importanti per comprendere il nostro presente.
Sulla relazione al Senato del settennato dell’Agcom del Presidente Calabrò, un giudizio sostanzialmente positivo, viene da Cesare Avenia, presidente di Assotelecomunicazioni-Asstel, l’associazione delle imprese di Tlc aderente a Confindustria Digitale.“In un mondo fortemente caratterizzato dalla velocità e dalla complessità dei cambiamenti indotti dall’innovazione – afferma Avenia – l’attività svolta in questi sette anni dall’Autorità si è distinta per la linea di equilibrio emersa nell’affrontare le diverse tematiche, contribuendo così all’evoluzione del settore Tlc italiano in termini fortemente concorrenziali, capace di svolgere una chiara e marcata funzione anticiclica. Inoltre, cogliendo in pieno il valore strategico dello sviluppo delle telecomunicazioni per la crescita dell’economia e la modernizzazione del Paese, la presidenza Calabrò ha giocato anche un importante ruolo di stimolo per l’attuazione dell’Agenda Digitale in Italia, che ci auguriamo venga svolto e valorizzato anche dalla prossima presidenza Agcom”.
Ma sugli sviluppi futuri dell’Agcom incombe, però, la lettera ufficiale che l’Onu ha inviato al Governo italiano dove chiede, per la prima volta, di garantire trasparenza e pluralismo per le nuove nomine dei membri dell’autorità pubblica di controllo.
Frank La Rue, relatore speciale dell’Onu sulla tutela del diritto per la libertà di manifestazione del pensiero ha scritto rivelando la sua grande preoccupazione sulla vicenda. Il relatore delle Nazioni Unite invita, infatti, il Sottosegretario di Stato agli Esteri, Staffan De Mistura, a lanciare una consultazione pubblica per la nomina dei nuovi vertici, che coinvolga anche la società civile. Chiede, quindi, sempre in nome della trasparenza, anche la pubblicazione online dei curricula dei candidati. La Rue, oltretutto, non si esime a candidarsi come osservatore Onu per verificare che il processo si svolga in modo trasparente e corretto.
Anche la società civile – scrive vogliamo-trasparenza.it, l’iniziativa promossa da Open Media Coalition – sembra intenzionata a sostenere quel che La Rue chiede. Un foltissimo gruppo di cittadini, associazioni di categoria e imprese, infatti, si è già mobilitato per sollecitare il Parlamento e i partit a rispettare merito e trasparenza nelle nomine dei consiglieri Rai, Agcom e Garante Privacy. Il tutto in nome di quel diritto all’informazione, partecipazione e libertà di espressione che una società democratica dovrebbe avere.
Livia Serlupi Crescenzi
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