di MARIATERSA CALIENDO –

“Non bisogna abusare dell’innovazione!”. Con queste parole apre il convengo iTech a Napoli, il prof. Donato Rosa, Presidente del Congresso, ortopedico, traumatologo e professore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. “Le biotecnologie possono essere in prospettiva una vera e propria rivoluzione nell’ortopedia e nella traumatologia ma, proprio per questo motivo,  occorre aggiornarsi sulle evidenze scientifiche ed applicare solo quanto consente di ottenere risultati sicuri sui pazienti in maniera adeguata”.

Il professor Rosa, promotore del ginocchio Bio Tech, sottolinea che le biotecnologie applicate all’ortopedia sono probabilmente il fulcro del futuro dell’ortopedia.

Lo scopo di una protesi tecnologica al ginocchio è alleviare il dolore: secondo diversi studi scientifici, il 95% dei pazienti operati si dice molto soddisfatto dell’intervento e nella maggioranza dei casi i dolori sono scomparsi.

Sono stati presentati diversi video di interventi chirurgici innovativi e gli esperti si sono confrontati sui risultati di casi clinici relativi alle modalità corrette di  applicazione delle biotecnologie in ortopedia.

Le patologie del ginocchio stanno aumentando nel mondo occidentale a causa dell’invecchiamento della popolazione, della poca prevenzione, della scorretta alimentazione e del poco sport praticato in maniera adeguata.

Un’innovazione dal punto di vista della terapia fisica e sicuramente una valida opzione terapeutica è la stimolazione biofisica della cartilagine articolare che si basa sull’utilizzo di specifici campi magnetici pulsanti. Il vantaggio di tale trattamento rispetto a quello farmacologico è rappresentato dall’assenza di effetti collaterali.

Dal punto di vista dell’innovazione, il professor Rosa, spiega in un’intervista per Media Duemila, che c’è una crescita produttiva molto alta. La risposta sociale tende al miglioramento perchè sia per lo sportivo che per il semplice lavoratore, si cerca attraverso le nuove tecnologie di far tornare al più presto possibile i pazienti ad un’attività produttiva e lavorativa. I dati emergenti dai congressi nazionali, infatti, sono incoraggianti. “Saremo in grado di curare meglio un’articolazione così preziosa per il nostro organismo”.

Una nuova frontiera per l’Italia, buone notizie emerse dalla conferenza: “Non occorre andare all’estero”, grazie alla casistica italiana che è al top per quanto concerne la specializzazione e la ricerca in questo ambito; inoltre le aziende del settore dei biomateriali sono molto attive.

Si discute molto sulla applicazione delle biotecnologie nel mondo medico-scientifico e questo Congresso ha fatto il punto sulla situazione”.

Mariateresa Caliendo

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