Che la Blockchain, con le sue fondamenta ben piantate nell’affidabilità e sicurezza dei dati, sia una tecnologia di marcata vocazione sociale, è evidente già dalla sua capacità di offrire soluzioni sostenibili e di risparmio energetico con il P2P; dalla garanzia per la sicurezza alimentare, data dall’autentica tracciabilità dei prodotti e, ancor di più, per il sussidio che è in grado di offrire alla comunità in ambito Sanitario.
Infatti, i benefit della Blockchain, distribuiti circolarmente, possono volgere in direzione di una semplificazione e, soprattutto di un’umanizzazione del processo di tutela della salute del singolo individuo, sostenendo studi, ricerche e collaborazioni, aperte e interconnesse, in ogni angolo del globo tecnologizzato.
In Italia, nonostante i sistemi digitalizzati delle strutture sanitarie, ancora oggi, non è garantita la condivisione di dati clinici da azienda ad azienda e, men che meno, al di fuori della regione di residenza dei pazienti, per non dire poi con strutture al di fuori del perimetro nazionale.
Pertanto, la storia clinica di ogni individuo, nell’arco di una vita intera, perde di continuità, lasciando vuoti, magari fondamentali, per diagnosi preventive o interventi tempestivi in caso di malattia.
Inoltre, affidando le informazioni sanitarie raccolte negli anni, ad archivi cartacei, il rischio di deterioramento fisico dei referti, nonché la perdita o lo smarrimento da parte del paziente del suo storico sanitario, rende la salute di quel paziente più a rischio, essendo alcune recidive o predisposizione a una specifica malattia, più difficili da rintracciare prontamente, ed eventuali cure mirate e funzionali, più lente da somministrare.
Implementare l’utilizzo della tecnologia Blockchain nella Sanità, significa invece poter contare su una condivisione illimitata di dati incorruttibili, raccolti, archiviati e suddivisi in precise aree, che contraddistinguono la storia clinica di ogni individuo, sin dalla nascita.
Con una chiave digitale crittografata, di sua esclusiva proprietà, il paziente, può accedere a tutta la sua dettagliatissima cronistoria sempre e ovunque si trovi nel mondo, avendo contemporaneamente modo di tenere salda la propria privacy, perché in grado di gestire quali informazioni mostrare e a chi.
Agevolare l’iter clinico di ogni singolo individuo, significa sostenere tutta la comunità in direzione del progresso perché, semplificare e rassicurare, con la certezza di un’intera rete medica attiva e comunicante, chiunque si trovi a combattere un problema di salute, è segno di vera civiltà.
E quanto la sfera sanitaria, pubblica e privata, sia nevralgica nella vita di ognuno di noi, lo abbiamo appreso bene durante la catastrofe pandemica.
Se lo straordinario e generoso operato medico fosse stato coadiuvato dalla Blockchain, forse l’emergenza sanitaria si sarebbe potuta combattere con armi meglio affilate, potendo contare su dati clinici certi e non frammentati dei pazienti ricoverati, e quindi curati con terapie più appropriate nonché, grazie allo studio incrociato di enormi quantità di dati raccolti globalmente, dal punto di vista epidemiologico e scientifico, si sarebbero potuti raggiungere esiti statistici incontrovertibili, più celermente.