“È sotto gli occhi di tutti la crisi devastante che sta attraversando l’editoria italiana, con la conseguente precarizzazione che ha investito gran parte del giornalismo. È questo il momento in cui le istituzioni e la politica, oltre che gli imprenditori del settore, devono mostrare la consapevolezza che non si tratta soltanto di garantire dei posti di lavoro – pur fondamentali – ma quel diritto essenziale che è il diritto dei cittadini ad una informazione corretta, ricca, pluralistica. Personalmente osservo con grande favore le novità spesso travolgenti prodotte da Internet e dai social media. Ma sono assolutamente convinta che questo mutamento epocale non debba ridurre affatto lo spazio e il ruolo del giornalismo professionale, cioè di quel “filtro” fatto di competenza, affidabilità, sensibilità deontologica, che trasforma in “notizia” il mare di dati che arriva dalla rete. E stiamo guardando con attenzione al ruolo del giornalismo anche nella Carta dei diritti di internet che la Camera dei Deputati sta elaborando, in un percorso condiviso con esperti e associazioni di categoria: nel testo si va verso una chiara affermazione del fatto che il diritto all’oblio non può essere invocato quando in gioco c’è il diritto dei cittadini ad essere informati sulle vicende che coinvolgono personaggi di rilevanza pubblica” Con queste parole Laura Boldrini, la Presidente della Camera dei Deputati apre il messaggio inviato a Franco Siddi impegnato a Chianciano Terme per la Presidenza del XXVII Congresso della Fnsi, e continua sottolineando l’ importanza di riflettere sulle responsabilità sempre maggiori che all’informazione competono nella delicatissima fase internazionale che stiamo vivendo. “La strage nella redazione di Charlie Hebdo ha prodotto una ferma reazione dell’opinione pubblica europea ed una orgogliosa riaffermazione dei diritti che sono nel “codice genetico” del nostro continente – scrive – e che lo hanno fatto diventare un punto di riferimento per tutto il mondo: in primo luogo il diritto alla libera espressione e alla libera informazione. Al giornalismo, al buon giornalismo tocca un compito fondamentale, nell’epoca in cui c’è chi teorizza lo “scontro di civiltà” e specula sulle paure. È il compito di far conoscere e dialogare le culture, favorire gli scambi, mettere in relazione le diversità. Non si tratta di praticare il “buonismo”, ma di raccontare la realtà per come è, senza pregiudizi né stereotipi”.
Laura Boldrini